Ma la sapete della storia che lega la famiglia Berlusconi all’Inter. La scelta di acquistare la società nerazzurra lascia tutti di stucco.
Ma cosa è capitato e perché si pensò all’affare in questione?
Andiamo a scoprirlo.
L’ambizione di Berlusconi
Nel 1972, Silvio Berlusconi, un giovane e promettente imprenditore italiano, manifestò un interesse che sorprese molti: acquistare l’Inter. Nonostante la sua dichiarata fede milanista, Berlusconi si avvicinò a Peppino Prisco per discutere del suo progetto. Prisco trovò l’idea interessante e mise in contatto Berlusconi con il presidente dell’Inter dell’epoca, Frenzoli. Quest’ultimo, pur incuriosito dall’iniziativa di Berlusconi, lo ritenne troppo giovane per assumere il ruolo di presidente di una squadra importante come l’Inter e suggerì di rimandare la discussione a dieci anni dopo.
Deciso più che mai, nel 1982 Silvio Berlusconi tornò da Frenzoli ricordandogli la promessa fatta dieci anni prima. Nel frattempo, Berlusconi aveva consolidato la sua posizione nell’imprenditoria italiana fondando Fininvest e diventando un personaggio di primo piano nel panorama nazionale. La sua determinazione ad acquistare una squadra importante era alimentata dalla convinzione che il calcio potesse rappresentare un veicolo straordinario per raggiungere il pubblico televisivo.
Il motivo dell’interesse specifico per l’Inter fu spiegato dal capo ufficio degli affari legali di Fininvest dell’epoca: il calcio come immenso bacino di pubblico e ogni tifoso come potenziale consumatore televisivo. Questa intuizione dimostrava come gli ingranaggi del pallone e quelli della televisione potessero sincronizzarsi perfettamente creando una macchina da soldi senza precedenti.
Nonostante l’offerta economicamente vantaggiosa presentata da Berlusconi a Frezzoli, quest’ultimo alla fine decise di vendere la squadra a Ernesto Pellegrini. Frezzoli preferì accettare meno soldi pur di mantenere la società nelle mani di un interista vero e proprio. Anche se deluso dalla decisione, questo non fermò le ambizioni sportive dell’imprenditore milanese.
Dopo aver ricevuto consigli sia interni sia esterni su quale direzione prendere – incluso quello curioso basato sulla consultazione con un mago riguardante le sorti nefaste che avrebbe incontrato acquistando il Milan – Silvio Berlusconi alla fine decise comunque d’invertire rotta verso il club rossonero. Nel febbraio del 1986 acquisì quindi il Milan da Giuseppe Farina dando inizio a quella che sarebbe stata una delle epopee più vincenti nella storia del calcio italiano ed europeo.
Un ingresso scenografico nella storia rossonera
La presentazione ufficiale della nuova proprietà fu caratterizzata dall’iconico arrivo in elicottero all’Arena Civica davanti ai tifosi estasiati; simbolo dell’inizio della grande epopea berlusconiana al Milan che porterà alla conquista numerosissimi trofei nazionali ed internazionali tra cui 8 Scudetti e 5 Coppe dei Campioni/Champions League.
Quest’avventura ha segnato profondamente non solo la storia del Milan ma anche quella del calcio mondiale dimostrando quanto le decisioni prese fuori dal campo possano influenzare gli eventi dentro ad esso. La vicenda tentativo d’acquisto dell’Inter da parte di Silvio Berlusconi rimane uno degli episodi più affascinanti delle dinamiche sportive italiane mostrando come passioni personali, ambizioni imprenditoriali e destini sportivi possano intrecciarsi creando storie degne dei migliori romanzi.