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Calcio Estero

La squadra più sfortunata riesce finalmente a vincere, ma ricordate questo dramma?

Quella che vi raccontiamo oggi è la storia della squadra più sfortunata di sempre. Finalmente è riuscita a vincere dopo una serie di eventi incredibilmente negativi.

Ma andiamo a leggere da vicino la loro storia.

Squadra sfortunata (CalciomercatoTv.it)

Un inizio promettente

Il 20 maggio del 2000 rappresenta una data storica per i tifosi del Bayer Leverkusen, un giorno che avrebbe potuto segnare il trionfo nella Bundesliga e coronare un sogno lungo quasi un secolo. La squadra, nata dall’iniziativa di un impiegato della Bayer alla ricerca di supporto finanziario per una società polisportiva, aveva attraversato anni di sofferenze prima di raggiungere l’apice del calcio tedesco. Il primo grande momento di esaltazione risale al 1988, quando il Leverkusen ribaltò uno svantaggio di 3-0 nella finale di andata della Coppa UEFA contro l’Espanyol, vincendo poi ai calci di rigore grazie alle reti decisive dei suoi eroi.

Sotto la guida dell’allenatore Christoph Daum, il Bayer Leverkusen aveva sfiorato più volte il successo in campionato negli anni precedenti. Nel 1997 e nel 1999 la squadra si era classificata seconda, ma nel 2000 sembrava finalmente pronta a conquistare il titolo. Con tre punti di vantaggio sul Bayern Monaco e solo una partita da giocare contro una squadra senza più obiettivi in campionato, bastava un pareggio per assicurarsi la vittoria. Tuttavia, un’autorete involontaria trasformò quella giornata in uno dei momenti più amari della storia del club.

La sconfitta non solo costò al Leverkusen il titolo ma segnò anche l’inizio della fine per Christoph Daum. Pochi mesi dopo fu trovato positivo a un test antidroga, evento che macchiò irrimediabilmente la sua carriera nonostante i successivi trionfi ottenuti all’estero. Questo periodo difficile aprì tuttavia le porte a nuovi protagonisti che avrebbero portato il club verso nuove ambizioni.

Nell’estate del 2001 arrivò alla guida tecnica Klaus Topp-Möller, portando freschezza e nuove idee. Nonostante non avesse lo stesso carisma o esperienza dei suoi predecessori a livello internazionale, riuscì a forgiare una squadra competitiva grazie all’arrivo di nuovi talenti come Hildiray Basturk e mantenendo pilastri come Michael Ballack.

Finalmente una vittoria (ANSA) CalciomercatoTv.it

La stagione seguente sembrava destinata a diventare quella della consacrazione definitiva per il Bayer Leverkusen. La squadra mostrava grande forza sia in campionato sia nelle competizioni europee. In Champions League superarono brillantemente sia la fase a gironi sia gli ottavi di finale grazie ad alcune prestazioni memorabili che fecero sognare i tifosi.

Nonostante le premesse favorevoli e alcuni momenti indimenticabili come le vittorie contro Juventus e Deportivo La Coruña o l’impressionante serie in Bundesliga, lo spettro delle stagioni precedenti tornò ad affliggere il club nei momenti decisivi. Sconfitte impreviste in campionato ridussero drasticamente il vantaggio sulla diretta concorrente mentre nelle coppe europee ogni passo avanti sembrava sempre più faticoso.

L’ultimo atto

Arrivati alla finale di Champions League contro il Real Madrid dopo aver superato ostacoli insormontabili come Manchester United e Liverpool nei turni precedenti, i sogni dei tifosi si infransero davanti alla realtà cruda dello sport: non sempre le favole hanno lieto fine. Nonostante una prestazione coraggiosa che vide anche momentaneamente pareggiare lo svantaggio grazie a Lucio su calcio d’angolo preparatorio da parte Schneider, Zinedine Zidane confezionò uno dei gol più spettacolari nella storia delle finali Champions League poco prima dell’intervallo , lasciano così i tedeschi ancora una volta con le mani vuote .

Il Bayer Leverkusen chiuse quindi quella stagione senza riuscire ad aggiudicarsi nessuno dei tre titoli possibili, diventando simbolo universale dell’eterno secondo posto. Questa serie incredibile d’eventuali trionfi sfumati ha lascito nell’immaginario collettivo l’immagine d’un club capace d’incredibili imprese ma altrettanto incapace d’applicarvi sigillo conclusivo . Michael Ballack , protagonista indiscusso quel anno tanto amaro quanto entusiasmante , ha poi proseguito carriera collezionando successivamente numerosissimi trofeî personalmente pur rimanendo legenda vivente tra quegli “splendidi perdenti” capacità regalano emozioni indelebili sportivamente parlando.

Quest’anno arriva però finalmente una bella notizia quella del trionfo in Bundesliga, anche se in un anno dove ancora la squadra non aveva perso una partita la sconfitta arriva in finale contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.

Alessandro Fabiani

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