Tradimento in Serie A, tifoseria impazzita scende in piazza

Nel calcio la fedeltà è tutto soprattutto per le tifoserie, questo episodio che vi raccontiamo oggi è destinato a entrare nella storia del calcio.

Questo perché ha portato un’ampia fetta di pubblico a scendere in piazza per protestare.

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Tifosi in piazza (ANSA) CalciomercatoTv.it

Ecco cosa è accaduto.

La malinconia di un campione

Roberto Baggio, il Divin Codino, è sempre stato associato a una profonda malinconia, un sentimento che lo ha accompagnato lungo tutta la sua carriera. Questa sensazione divenne palpabile nella primavera del 1990, quando si trovò al centro di uno dei trasferimenti più controversi e dolorosi della storia del calcio italiano: il suo passaggio dalla Fiorentina alla Juventus. Nonostante le prospettive di miglioramento professionale e finanziario, Baggio sembrava distante da queste dinamiche, quasi indifferente al fascino del denaro.

Il trasferimento di Roberto Baggio non fu solo una questione economica ma si caricò di pesanti implicazioni morali. Protagonisti della trattativa furono la Juventus con l’avvocato Agnelli e Giampiero Boniperti; il Milan con Silvio Berlusconi; e la famiglia Pontello, proprietaria della Fiorentina. I Pontello erano noti costruttori edili con importanti realizzazioni in tutta Europa e avevano gestito la Fiorentina dal 1980, vivendo anni di intensa rivalità con la Juventus.

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La malinconia di Roberto Baggio (ANSA) CalciomercatoTv.it

La carriera di Baggio prese una svolta drammatica due giorni dopo aver firmato per la Fiorentina quando subì un grave infortunio al ginocchio destro. La decisione sulla modalità di cura dell’infortunio fu motivo di scontro tra Caliendo, suo procuratore, e la società viola. Alla fine fu deciso che l’operazione si sarebbe tenuta a Saint-Étienne a spese dello stesso Caliendo.

Dopo un lungo periodo di recupero e un secondo infortunio al menisco destro che alimentò ulteriori polemiche tra Caliendo e la Fiorentina, Baggio debuttò finalmente in Serie A segnando il suo primo gol contro il Napoli nel maggio del 1987. Nei successivi campionati dimostrò tutto il suo valore diventando uno degli attaccanti più prolifici della serie A.

Firenze nel cuore

Baggio trovò a Firenze non solo una squadra ma una vera casa. La sua vita privata era serena grazie anche alla moglie Andreina Fabri e alla scoperta del buddismo che gli offrì nuove chiavi interpretative per affrontare le difficoltà della vita.

Nella stagione 89-90 sotto la guida tecnica prima dell’allenatore Bruno Giorgi poi sostituito da Ciccio Graziani dopo l’esonero dello stesso Giorgi, la Fiorentina puntava ad ambiziosi traguardi ma dovette presto ridimensionare le sue aspirazioni concentrandosi sulla Coppa UEFA dove raggiunse la finale contro i rivali storici della Juventus.

Nonostante i tentativi pubblici da parte sia dell’avvocato Agnelli sia dello stesso Baggio per mantenere viva l’ipotesi fiorentina o quella milanista come destinazione preferita dal giocatore rispetto alla Juve, il destino sembrava ormai segnato verso Torino . Le dichiarazioni pubbliche contrastanti tra desiderio personale del giocatore, interessamenti delle società coinvolte nella trattativa ed esigenze economiche finirono per creare uno stato confusionale generale.

Tra amore e rabbia: Firenze dice addio a Baggio

L’annuncio ufficiale del passaggio alla Juventus scatenò reazioni violente da parte dei tifosi viola culminate in manifestazioni davanti alle sedie social delle parti coinvolte nella trattativa ed episodi d’intolleranza durante gli allenamenti aperti al pubblico organizzati dalla Federcalcio.

Il trasferimento lasció quindi un’amarezza profonda nell’animo dei tifosi ma anche nel cuore dello stesso Roberto Baggio ,che pur avendo dovuto accettare malvolentieri questa nuova destinazione sportiva conservò sempre dentro sé quell’affetto speciale provato nei confronti della città toscana testimoniato dall’iconico gesto compito durante il primo incontro disputatosi come giocatore avversario allo stadio comunale: raccogliere dal terreno gioco una sciarpa viola lanciatagli dai tifosi presentandola come simbolo d’un legame mai realmente spezzatosi tra lui é quella terra.

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