L’Italia ha attraversato diversi momenti difficili, ma questo è sicuramente il punto più in basso che ci potevamo aspettare. Ha lasciato il paese in lacrime.
Andiamo a ripercorrere le tappe di una situazione davvero molto complicata da accettare.
Partiamo col racconto e iniziamo a capire da vicino quello che accadde.
Italia, il punto più basso di sempre
Il 13 novembre 2017 segna una delle pagine più buie nella storia del calcio italiano. In una fredda serata autunnale, l’Italia di Giampiero Ventura fallisce l’obiettivo di qualificarsi ai Mondiali di calcio, un evento che non accadeva da 60 anni. Questo articolo esplora le cause e le circostanze che hanno portato a questo inaspettato esito.
Giampiero Ventura, nominato commissario tecnico della nazionale italiana subito dopo gli Europei del 2016, era visto come un outsider. Con una carriera onesta tra la Serie A e la Serie B, pochi avrebbero immaginato che sarebbe stato lui a guidare la squadra in uno dei momenti più critici della sua storia. La sua nomina da parte di Carlo Tavecchio suscitò sorpresa ma anche una cauta speranza per il futuro.
Le qualificazioni al Mondiale del 2018 si rivelarono subito un percorso arduo per gli Azzurri. Fin dall’inizio fu chiaro che il gruppo non sarebbe stato facile, con avversari del calibro della Spagna nel medesimo girone. La strategia per evitare gli spareggi era vincere tutte le partite o almeno ottenere risultati positivi contro gli spagnoli, oltre a massimizzare la differenza reti contro squadre teoricamente più deboli come Macedonia e Liechtenstein.
Ventura collezionò una serie di errori tattici e decisioni discutibili durante tutto il suo mandato. Cambiamenti improvvisi di formazione e modulo, insieme a scelte tecniche spesso non condivise né comprese dalla squadra e dagli osservatori esterni, contribuirono a creare un clima di incertezza e sfiducia intorno alla figura dell’allenatore.
La sconfitta contro la Spagna e i playoff contro la Svezia
La sconfitta per 3-0 in casa della Spagna fu forse il punto di non ritorno per l’Italia sotto la guida di Ventura. Questa partita mise in evidenza tutte le fragilità tecniche e tattiche degli Azzurri, rendendo inevitabile lo spareggio contro la Svezia per accedere al mondiale russo. Nonostante le dichiarazioni ottimistiche del CT prima dell’incontro decisivo con gli scandinavi, l’Italia perse l’andata dello spareggio per 1-0.
La partita di ritorno allo stadio San Siro si trasformò in un vero dramma sportivo: nonostante diverse occasioni create dagli Azzurri, il risultato rimase inchiodato sullo 0-0. Questo pareggio significava che l’Italia sarebbe stata esclusa dai mondiali dopo decenni di presenze costanti alla competizione più prestigiosa del calcio internazionale.
Il clima all’interno dello spogliatoio si fece sempre più teso man mano che avanzava il cammino verso i playoff. Una riunione organizzata dai giocatori senza lo staff tecnico mise in evidenza lo stato d’animo della squadra: c’era chiaramente preoccupazione riguardo alla possibilità reale di mancare la qualificazione al mondiale.
Le conseguenze della mancata qualificazione
La mancata qualificazione ai Mondiali ha avuto ripercussioni profonde all’interno del mondo calcistico italiano sia dal punto vista sportivo sia sociale. L’esclusione dall’evento mondiale rappresentò non solo un fallimento tecnico ma anche un duro colpo all’orgoglio nazionale in uno sport che ha sempre unito il paese nei momenti difficili.
L’eredità lasciata da questa disfatta è ancora oggi oggetto di riflessioni critiche sulle scelte fatte dalla federazione nella gestione della nazionale italiana durante quel periodo cruciale.