Un gesto davvero riprovevole ed esagerato quello del calciatore, che dopo tali minacce è stato squalificato in maniera severa
Il rapporto calciatori-arbitri molto spesso nel calcio, italiano ed internazionale, non è proprio un idillio. Infatti vi sono professionisti di questo settore che troppo spesso perdono le staffe nei confronti delle decisioni arbitrali.
Nonostante l’introduzione del VAR ad alti livelli, un aiuto ben più sicuro sulle direzioni arbitrali, restano le polemiche, le critiche ed il malcontento generale su certe prestazioni della squadra arbitrale, compresi coloro che sono addetti alla video assistance.
Eppure, che l’arbitro commetta un errore oppure diriga al top delle proprie possibilità, vige un regolamento soprattutto morale che vieta a calciatori, allenatori e dirigenti di metterli in discussione, di aggredirli e minacciarli sia verbalmente che fisicamente. Una norma che purtroppo non sempre viene rispettata.
Il portiere del Formia esagera: minacciato il guardalinee e si becca 4 giornate di stop
L’ultimo episodio, relativo al calcio italiano ed al rapporto difficile tra calciatori ed arbitri, arriva dal campionato di Eccellenza del Lazio. Dunque non proprio calcio ad altissimi livelli, ma comunque meritevole di rispetto e di attenzione.
La partita in questione era quella tra il Città di Formia ed il Vis Sezze, due squadre della provincia di Latina. La squadra ospite è stata abile a portare a casa i tre punti, vincendo per 2-0 in trasferta grazie alle reti di Cerbara e Compagno. Ma ciò che è accaduto nel finale di partita ha fatto notizia.
Il portiere del Formia, ovvero Antonio Marino, si è scagliato con foga in direzione di uno degli assistenti dell’arbitro. Presumibilmente nervoso per il risultato negativo e per alcune decisioni sul fuorigioco, Marino avrebbe mosso parole piuttosto minacciose ed espressioni di insulto nei confronti del guardalinee in questione.
Un atteggiamento costato molto caro al portiere classe 2000. Il giudice sportivo infatti, una volta letto il referto di Formia-Sezze, ha deliberato per ben 4 giornate di squalifica per il calciatore che ha “rivolto espressioni offensive e minacciose nei confronti di un assistente arbitrale. Ai sensi dell’art. 36 c. 1 l. a del CGS, è stata comminata una squalifica per ben quattro giornate”.
Una squalifica esemplare che dev’essere un insegnamento per Marino e per tutti i suoi compagni e colleghi. Giusto essere nervosi e arrabbiati per una sconfitta, ma si passa dalla parte del torto qualora si dovesse agire con mezzi minacciosi e violenti.