Il mondo dello sport è scosso dall’addio improvviso ad una vera campionessa, regina delle Olimpiadi in due discipline diverse
Ci sono lutti che colpiscono il mondo dello sport e dei tifosi per la popolarità dei personaggi coinvolti. E altri che sembrano mettere la fine ad un’epoca, soprattutto quanto coinvolgono vere leggende dello sport. Come è successo nelle ultime ore in Russia, con la scomparsa di una grande campionessa.
Anfisa Reztsova lo è stata a tutti gli effetti, per quello che ha fatto in carriera nel mondo degli sport invernali e per l’eredità che ha lasciato, oltre che per il suo esempio. Non a caso le sue due figlie, Darja e Kristina hanno anche seguito le sue orme sugli sci stretti.
Nativa dell’ex Urss, in una regione ad Oriente di Mosca, Anfisa (che di cognome in realtà faceva Romanova alla nascita) è stato un simbolo dello sci nordico ma anche nel biathlon. Ha cavalcato diverse epoche e soprattutto è stato fortissima in entrambe le discipline, dote che tocca a pochi atleti, anche maschi, nel mondo degli sport invernali.
Gli inizi nel fondo, vestendo la maglia dell’Unione Sovietica, dal 1985 al 1989. Insieme alle sue compagne aveva vinto l’oro alle Olimpiadi di Calgari ’88 in staffetta e un argento individuale nella 20 km skating. In più quattro medaglie ai Mondiali: tre ori in staffetta a Seefeld e Oberstdorf 1987, più Ramsau nel 1999. E ancora, due argenti nella 5 km a tecnica classica e nella 20 km a tecnica libera a Oberstdorf 1987, con 10 podi in Coppa del Mondo.
Poi però nel 1990 era passata al biathlon, disciplina affine ma decisamente più complicata. Non per lei però che alle Olimpiadi di Albertville del 1992 aveva conquista due medaglie.
Una d’oro nella 7,5 km Sprint e un bronzo nella Staffetta. Due anni dopo, alle Olimpiadi di Lillehammer, un altro oro nella Staffetta. Inoltre ha anche vinto due Coppe del Mondo. Infine nel 1998 è tornata al fondo, con un altro oro ai Mondiali in staffetta a Ramsau nel 1999.
Da quando si era ritirata, a 35 anni, Anfisa aveva preferiti dedicarsi alla famiglia e alla crescita delle due figlie. Kristina Reztsova, la più talentuosa, ha debuttato nella Coppa del Mondo di biathlon nel 2018 e un anno dopo è andata a podio.
L’8 gennaio 2022 la prima vittoria, nella staffetta singola mista di Oberhof. Ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha vinto l’argento nella staffetta e il bronzo nella staffetta. La sorella, Darja Virolajnen invece ai mondiali ha un quarto posto in staffetta e un quinto nell’Individuale a Kontiolahti 2015.
Mamma Anfisa, che ha avuto altre due figlie non sportive, invece era tornata a far parlare di sé quando aveva confessato il suo dramma. Nell’estate del 1987 era stata obbligata ad abortire dal Comitato olimpico sovietico perché non saltasse i Giochi olimpici di Calgary 1988. Ma soprattutto aveva sollevato il velo sull’uso del doping sistematico in Russia.
Lo scorso marzo era stata colpita da un infarto mentre si trovava in casa, come aveva raccontato lei stessa una volta uscita dall’ospedale. Al momento invece non sono state ancora confermate le cause del suo decesso, ma il mondo dello sport ha perso una campionessa autentica.
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