Improvvisa e inattesa è arrivata la notizia di un ritiro eccellente a soli 30 anni: una decisione maturata dopo lunga riflessione
In ogni sport, quando va in archivio una stagione, c’è tempo per programmare quella successiva e per fare programmi. Ma anche per riflettere serenamente su quello che è successo e forse non potrà più succedere. E per questo il mondo del ciclismo è stato scosso negli ultimi giorni da diverse conferme di ritiri eccellenti, alle volte clamorosi.
I tifosi guardano già al calendario e sognano. La prima prova del World Tour sarà a metà gennaio con il Santos Tour Down Under in Australia, ma già ad inizio marzo cominceranno le Classiche italiane: il 2 le Strade Bianche, il 4 la Tirreno-Adriatico in contemporanea con la Parigi-Nizza, il 16 la Milano-Sanremo.
E poi la lunga stagione al Nord, con il Giro delle Fiandre il 31 marzo, la Parigi-Roubaix il 7 aprile e poi Amstel Gold Race il 14, Freccia Vallone il 17, Liegi-Bastogne-Liegi il 21. Poi sarà tempo di pensare al Giro d’Italia, al via da Torino e con traguardo finale a Roma, e al Tour de France che scatterà da Firenze il 29 giugno ed eccezionalmente terminerà a Nizza. E ancora, la Vuelta dal 17 agosto e Il Lombardia il 12 ottobre.
Un calendario intenso, aggiungendo anche tutte le semiclassiche e le corse a tappe più brevi, che richiede impegni e spostamenti multipli da parte dei team e dei ciclisti. Una vita da globetrotter che però a qualcuno comincia a stare stretta, soprattutto quando mancano reali prospettive di fare il salto di qualità e l’età presenta il conto.
Clamoroso ritiro nello sport italiano: a 30 anni ha detto basta con il ciclismo, comincia una nuova vita
Dai primi di novembre le squadre World Tour ma anche le migliori Professional cominceranno i primi ritiri stagionali, tra visite mediche e piani di battaglia. Ma c’è chi ha deciso quest’anno di non presentarsi più per cominciare un’altra vita.
Molti sono veterani del pedale, grandissimi professionisti che forse hanno vinto anche meno di quanto meritassero. Come lo spagnolo Luis Leon Sanchez, oppure il ceco Zdenek Stybar, ma anche il velocista francese Nacer Bouhanni.
Non mancano però i ritiri importanti anche nel panorama della bici italiana. Nelle ultime settimane è arrivata la conferma ufficiale da parte di Liam Bertazzo, grandissimo soprattutto in pista (oro mondiale con il quartetto dell’Inseguimento). A stretti giro, poi, anche i ritiri di Manuele Boaro e Francesco Gavazzi.
Ora la conferma che anche Davide Martinelli ha deciso di mettere un punto alla sua carriera, nonostante abbia solo 30 anni. Figlio d’arte, perché suo padre è quel Beppe ‘Martino’ Martinelli che da ds ha costruito le fortune di molti campioni italiani, il bresciano è passato professionista alla fine del 2015.
Quattro stagioni con la Quick-Step, altrettante con l’Astana e due vittorie nel 2016, una tappa al Tour de Provence e una al Giro di Polonia. Oggi però ha scelto di appendere la bici al chiodo e per annunciarlo ha postato un lungo messaggio ai suoi tifosi.
“Smetto con tante soddisfazioni, qualche vittoria e tanta passione per il ciclismo ancora in corpo, conscio di aver dato tutto quello che avevo per il ciclismo. So che per qualcuno sarà una notizia inaspettata, ma non è stata una scelta d’impeto e nemmeno d’istinto. Ho pensato e ripensato per arrivare alla conclusione che smettere di gareggiare è la scelta migliore. Nessuno me l’ha imposto”. Meglio andarsene ancora in buone condizioni, per cominciare una nuova vita.