Clamorosa rivelazione sul fronte del nuovo scandalo scommesse: “Non ho avuto scuse”. Ecco tutti i dettagli
Nicolò Fagioli intravede la luce in fondo al tunnel nel quale è entrato da quando si è autodenunciato alla FIGC di essere uno scommettitore incallito in quanto affetto da ludopatia.
I legali del centrocampista della Juventus e la Procura della FIGC hanno trovato l’accordo sul patteggiamento nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse illegali. Il calciatore ex Cremonese ha accettato, oltre a un’ammenda di 12.500 euro, una sospensione di 7 mesi, più altri 5 di riabilitazione, che gli fa saltare la stagione in corso ma che gli evita la squalifica di 3 anni.
La Procura federale ha dato parere favorevole al patteggiamento perché ha riconosciuto al calciatore bianconero di essersi autodenunciato e di aver già intrapreso il percorso per liberarsi dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Il suddetto accordo passa ora al vaglio del Procuratore Generale dello Sport e del Consiglio della FIGC: in assenza di rilievi diventerà definitivo.
Caso scommesse, Marco Paoloni: “Non ho avuto le scuse della FIGC”
Se è in via di definizione la vicenda Fagioli, il nuovo scandalo scommesse rischia di allargarsi a macchia d’olio dal momento che, secondo rumors che circolano nel web e nei social network, oltre al centrocampista bianconero, a Nicolò Zaniolo e a Sandro Tonali, sarebbero coinvolti altri calciatori di Serie A.
Staremo a vedere. Nel frattempo, si sono riaccesi i riflettori sullo scandalo scommesse del 2011, con alcuni protagonisti che all’epoca subirono la gogna mediatica per poi vedersi riconosciuta da un Tribunale a distanza di anni la loro estraneità ai fatti a loro contestati.
È il caso dell’ex portiere Marco Paoloni che a TvPlay ha ripercorso il suo calvario, dalla squalifica di 5 anni con proposta di radiazione, giustificata dalla mancanza di collaborazione, all’assoluzione con formula piena ben otto anni dopo.
Otto anni di sofferenze per l’ex portiere della Cremonese e per i suoi familiari, con ‘il mostro sbattuto in prima pagina’: “Sono stato buttato in prima pagina su tutti i giornali con foto con le manette, rappresentato come il peggior boss”.
Otto anni, e una carriera rovinata, che nessuno gli restituirà. Ecco perché il minimo sarebbero state le scuse da parte di chi, dopo la denuncia sporta dalla Cremonese di una combine nel match tra i grigiorossi e la Paganese, avrebbe dovuto verificare ma non lo fece: “Hanno fatto un film. Hanno fatto vedere un errore che oggi con il VAR non sarebbe forse nemmeno tale. Se parli di Cremonese-Paganese devi fare vedere quella, non una partita che non c’entra nulla perché lì ho commesso un errore”.
Anche se “con l’assoluzione mi sono preso una bella rivincita“, come detto, niente potrà mai risarcire Marco Paoloni dell’ingiustizia subita anche perché neanche la FIGC si è mai scusata: “Cosa importante, che non fu fatta nel 2019 con l’assoluzione con formula piena, mi si poteva chiedere scusa, non si sono presentati”.