Troppe partite in calendario, il top player lancia l’allarme e si schiera: per cambiare le cose sarebbe disposto a rinunciare allo stipendio
Nel calcio di oggi si gioca troppo. E non lo dicono i tifosi. O almeno, non solo loro. Non lo dice nemmeno solo Maurizio Sarri, uno degli allenatori che più apertamente negli ultimi tempi ha criticato i calendari. A quanto pare anche alcuni giocatori non sono per nulla contenti della piega che ha preso il calcio in anni recenti.
Sarà stato il terremoto economico causato dalla pandemia, o sarà invece una semplice evoluzione ‘capitalistica’ dello sport-business, ma ormai la partita intesa come grande evento non esiste più. Tutte le partite, o quasi, sono diventate un evento. Ma quando un evento si ripete con cadenza così regolare perde la propria magia. E mette a rischio l’incolumità dei protagonisti.
Che giocando così tanto, tutti i giorni, ci sia una maggior circolazione di denaro, questo è fuor di dubbio. Alcuni mercati continuano a richiedere sempre più partite, sempre più calcio, e forniscono a questo mondo dei capitali freschi da poter reinvestire per ingigantire ancora un settore che di sportivo ormai ha sempre meno.
Ma poter garantire uno spettacolo sempre di alto livello, quando si gioca così spesso, non è semplice. Anzi, è quasi impossibile, e lo sanno bene per primi i calciatori, che hanno iniziato ad alzare la voce contro un calendario che inizia a rasentare la follia. Perché a volte i soldi non giustificano i rischi, e la salute degli atleti dovrebbe essere sempre messa al primo posto.
Troppe partite in calendario: il top player si sfoga
Ad alzare la voce, in maniera clamorosa e roboante alla vigilia di uno dei tanti impegni in calendario, stavolta non con il club di appartenenza, ma con la propria Nazionale, è uno dei difensori più forti al mondo: Virgil van Dijk.
Il centrale olandese del Liverpool è tra i calciatori ovviamente più ‘spompati’ da un calendario del genere, essendo un perno dei Reds, con cui gioca in quattro competizioni diverse (Premier, FA Cup, Coppa di Lega, Europa League), ma anche della propria nazionale. In sostanza, scende in campo ogni tre giorni regolarmente, senza tregua. E questo non va più bene.
“Bisogna trovare una soluzione“, ha annunciato durante la conferenza stampa alla vigilia della partita tra la sua Olanda e la Spagna, aggiungendo: “Vero che i calciatori sono ben pagati, ma la salute è importante“.
Van Dijk pronto a rinunciare allo stipendio: le parole del difensore
I soldi non sono tutto nella vita, secondo van Dijk, che con le sue parole ha voluto mandare un messaggio a molti colleghi, affermando che in primis i giocatori dovrebbero parlare, dire la propria opinione, per cercare di risolvere quello che sta diventando un vero problema.
Quando si scende in campo, l’adrenalina ti porta a dimenticare la fatica, ma dopo la partita il corpo paga il conto, inevitabilmente. Per questo motivo van Dijk invita tutti a riflettere sul futuro del calcio, e ammette di essere disposto a tutto pur di cambiare le cose: “Rinuncerei anche a una parte dello stipendio pur di tutelare la mia salute“.