Un beniamino della Juventus si è espresso alla festa degli Agnelli. Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni
C’era gran parte della storia della Juventus martedì 10 ottobre al Pala Alpitour per celebrare un secolo di identità firmata Agnelli, famiglia in testa al sodalizio calcistico con più tifosi in Italia. Davanti a John Elkann c’erano, tra gli altri, Del Pietro. Zidane, Mandzukic, Ferrara, Torricelli, Evra e Davids. Sulle panchine delle due squadre che si sono sfidate, ovvero Juventus Black e Juventus White, erano seduti rispettivamente Lippi e Pessotto da una parte, Platini dall’altra.
Una sorta di inno al Dna bianconero che arriva in un momento particolare per la società di Via Druento. Dopo la stagione macchiata da una serie di sentenze che hanno poi escluso la Vecchia Signora dall’Europa, quella attuale vede i ragazzi di Allegri terzi in campionato a 17 punti insieme con la Fiorentina. Solo due punti in meno dell’Inter e a -4 dalla capolista Milan.
La rinascita della Zebra, oltre al restyling societario con Gianluca Ferrero presidente e Maurizio Scanavino ad, ha portato alla Continassa anche il nuovo direttore dell’area tecnica, Cristiano Giuntoli. La corsa non si ferma e proprio dalla cassaforte Exor il 6 ottobre è arrivato l’ennesimo atto d’amore. Un nuovo aumento di capitale da 200 milioni per riportare i bianconeri sempre più in alto.
La sfida di Davids: “Se sei alla Juve devi pensare solo a vincere”
Dopo il derby vinto 2-0 il 7 ottobre con le reti di Gatti e Milik, la Juventus tornerà in campo il 22 ottobre per un altro bivio importante. Danilo&Co andranno a fare visita alla capolista, sfida che potrebbe ulteriormente accendere la sfida tricolore. Nonostante sia Allegri sia Giuntoli parlino di qualificazione Champions come primo obiettivo, alla Continassa sperano che qualcuno inciampi per diventare, di fatto, la sorpresa della stagione e tornare da protagonista assoluta nella massima competizione continentale.
A cercare di spronare la Juventus a fare il massimo, come racconta Calciomercato.it, ci ha provato un grande ex che in campo era noto per azzannare gli avversari. Edgar Davids, oggi 50 anni, ha vestito bianconero dal 1998 al 2004, 10 gol e 19 assist in 235 gare.
“La forza della Juventus è sempre stata la squadra, il gruppo. La Juve deve tornare a essere una grande squadra come in passato. Uno o due giocatori non possono fare la differenza senza l’aiuto degli altri”, ha rimarcato l’olandese, vincitore a Torino di tre scudetti e di una Supercoppa Italiana.
Il mancino cresciuto nell’Ajax offre il suo consiglio per restare tanti anni alla Continassa. “Devono capire che qui siamo alla Juve e che si deve vincere. È molto semplice come concetto: quando tu non sei in grado di farlo, allora fai le valigie“, ha spiegato il centrocampista portato in Italia dal Milan nel 1996.
Davids non fa pronostici sullo scudetto, rispetto alla situazione vissuta da Pogba non risponde ma afferma che che se deve dire qualcosa, preferisce farlo col diretto interessato. Lui stesso il 4 marzo 2001 risultò positivo al nandrolone dopo la gara con l’Udinese. Il 17 marzo venne sospeso per 5 mesi, sanzione poi ridotta a quattro.