Il centrocampista si è autoaccusato per aver scommesso su piattaforme illegali. Il percorso della giustizia e le sanzioni
Nicolò Fagioli è un calciatore di soli 22 anni, ma che per il secondo anno consecutivo stava giocando con la Juventus dei grandi. In questa serie A, per lui, già sei gettoni per 341 minuti complessivi. Minutaggio che andava a sommarsi a quello dello scorso anno: ben 3 gol e 4 assist in 26 presenze, 1519′. Insomma, un talento da tutti riconosciuto che si era messo in evidenza nella stagione 2021-2022 con la Cremonese. L’anno della promozione nella massima serie, con Fabio Pecchia in panchina, il nostro era sceso in campo 33 volte, segnando tre gol e fornendo 7 assist.
L’ex centrocampista del Napoli lo schierava mezzala in un centrocampo a tre, oppure interno nel 4-2-3-1. Fermo restando che per il talento di Piacenza, in molti pronosticavano un futuro da regista, insomma vertice basso nel 4-3-3. A conferma della sua crescita, i 7 gettoni nell’Under 21 e la chiamata di Roberto Mancini con l’Italia in data 16 novembre 2022, 13 minuti contro l’Albania.
Il grande sogno si interrompe bruscamente perché il ragazzo ha un vizio: scommette. Finisce in un’indagine di Torino nell’ambito del betting su piattaforme illegali. Fagioli il 30 agosto si autodenuncia alla Procura Federale. Siamo ancora in fase di indagini preliminari in Piemonte, ma la sensazione è che il guaio sia stato già fatto.
L’affondo del giornalista: “Un patteggiamento con Gravina farà felici tutti…”
Per quanto siamo solo all’inizio, la fattispecie sui cui indaga, da mesi, la Procura di Torino è abbastanza semplice. La pm Manuela Pedrotta sta indagando su un giro di scommesse illegali, il nome di Fagioli sarebbe tra coloro che avrebbero utilizzato alcune piattaforme per scommettere. Come noto, i calciatori possono fare puntate su altri sport, non sulla propria disciplina. A far scattare il lavoro degli inquirenti è stata la fruizione di piattaforme illegali, non autorizzate. Secondo quanto riportato da gazzetta.it, il centrocampista della Juve risulterebbe solo come scommettitore, non come organizzatore. Se confermata, la sua posizione, pur rimanendo critica, risulterebbe alleggerita.
In tal senso, a livello penale il numero 21 potrebbe cavarsela patteggiando una ammenda. Diverso invece il discorso a livello di giustizia sportiva. Fagioli è già stato ascoltato dalla Procura Federale, siamo in fase di indagine e nei tempi previsti sarà notificato l’avviso di conclusione indagini. Dopo 20 giorni nei quali l’indagato potrà chiedere di essere riascoltato o di produrre materiale difensivo, il Procuratore Federale, Giuseppe Chiné, procederà all’archiviazione o al deferimento. Giova ricordare che sia prima del deferimento, sia dopo, è possibile cercare un’intesa tra Procura e deferito, al fine di ottenere uno sconto di pena.
Su quello che potrebbe accadere, con un posto sul suo profilo X, è intervenuto in modo caustico Paolo Ziliani. “Dopo Ronaldo che porta la Juventus in tribunale per stipendi non pagati e Pogba positivo al testosterone, ci mancava solo Fagioli indagato per scommesse”, ha scritto il giornalista. Il riferimento a CR7 riguarda i 19 milioni facenti parte della famosa ‘Manovra Stipendi”, oggetto di patteggiamento con la Figc.
La firma sul suo messaggio va oltre, con humor nero. “Il giocatore rischia 3 anni, ma un bel patteggiamento benedetto da Gravina e dalla FJGC farà felici tutti. Scommettiamo?”, conclude. A normare le violazioni sulle scommesse è l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva.
In merito alle sanzioni, lo stesso al comma 3 recita:” La violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2 comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00”. Insomma, Fagioli spegnerà 23 candeline il prossimo 12 febbraio, il rischio di vedere tutto questo campionato dal divano resta comunque altissimo.