Non è stato un avvio di stagione esaltante per il Napoli campione d’Italia. Gli azzurri hanno avuto già molti passaggi a vuoto soprattutto in Serie A
Il Napoli non ha ancora digerito l’addio di Luciano Spalletti. La sensazione in tutto l’ambiente azzurro, soprattutto tra i tifosi, è quella di un lavoro straordinario ma parzialmente incompiuto.
Il sogno scudetto è stato realizzato, l’obiettivo del terzo tricolore della storia del club è stato raggiunto, ma molti sostenitori del Napoli sono convinti che lo splendido giocattolo costruito dall’attuale CT della Nazionale italiana potesse fare ancora molto. La scelta del tecnico toscano è andata invece nella direzione opposta e al suo posto il presidente De Laurentiis ha chiamato un tecnico non di primissima fascia come Rudi Garcia.
I tifosi speravano in una scelta diversa, un profilo di maggior prestigio rispetto al tecnico francese, reduce da esperienze non proprio esaltanti a Marsiglia e Lione. Dopo i due anni e mezzo trascorsi a Roma, sponda giallorossa, dall’estate del 2013 a Capodanno 2016, Rudi Garcia non ha lasciato un segno indelebile nei club in cui ha lavorato. Per questo il suo arrivo all’ombra del Vesuvio non è stato accolto con particolare entusiasmo.
E i risultati ottenuti finora danno parzialmente ragione ai più scettici. Il Napoli in questo avvio di stagione non ha convinto come si sperava: in campionato si trova in ritardo rispetto alle due milanesi mentre in Champions ha vinto senza entusiasmare contro il Braga e ha ceduto in casa contro il Real Madrid disputando, va sottolineato, una buona gara.
Ma le critiche nei confronti di Garcia non si placano. Opinionisti e tifosi eccellenti che intervengono nelle emittenti radiofoniche che si occupano delle vicende della squadra azzurra non lesinano perplessità nei confronti dell’allenatore di Nemours. Come ad esempio Cesare Gridelli, columnist de Il Napolista intervenuto ai microfoni di Radio Napoli Centrale.
Gridelli punta l’indice su un cambiamento della mentalità che ha portato il Napoli ad essere meno travolgente ed efficace in alcune partite: “Ho la netta sensazione che questa squadra non sia più dominante come l’anno scorso. Vedo un modo di fare in campo che non mi piace: è una squadra troppo passiva, in pratica l’opposto rispetto allo scorso anno“.
Va sottolineato che forse però anche con Spalletti in panchina non sarebbe stato facile ripetere la straordinaria impresa dello scorso anno. Ma questa è un’altra storia.
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