Juventus, ma quale Allegri. Alla vigilia del derby con il Torino le voci di mercato la fanno sempre da padrone e lanciano un’indiscrezione che manda in estasi i tifosi
Sembra ormai passata in molti addetti ai lavori, e non soltanto, la ferma convinzione che la stagione appena iniziata sarà per la Juventus un’annata di transizione.
Un anno in cui si dovranno principalmente rimettere a posto i conti e rindirizzare società e squadra verso più sane e rigide regole di gestione. Il mercato pressoché inesistente dell’estate scorsa, che potrebbe essere bissato a gennaio, le trattative per i rinnovi di contratti con la possibilità di spalmare gli ingaggi più elevati e, soprattutto, l’ipotesi concreta di un aumento di capitale, sono segnali che spingono in una precisa direzione.
Contemporaneamente si inizierà a pensare a quale Juventus vedremo nella stagione 2024-2025. Molto, comunque, dipenderà da quella in corso. La qualificazione alla prossima Champions League è la priorità ed è da lì che ripartirà la nuova Juventus. A quel punto verranno fatte tutte le valutazioni più importanti, a partire dalla scelta del nuovo tecnico, che non sarà più Massimiliano Allegri.
Perché accanto alla convinzione che questo sarà un anno di transizione per la Juventus vi è quella che ritiene certa che l’attuale stagione rappresenterà il canto del cigno del tecnico livornese in bianconero. Ecco quindi che ha inizio il toto-allenatore della Juventus. Chi per il dopo-Allegri? Il nome del tecnico che si sussurra nelle segrete stanze è di un grandissimo!
Juventus, ma quale Allegri
Ma se non ci sarà più Allegri sulla panchina della Juventus, chi lo andrà a sostituire? I nomi che spesso vengono accostati alla Juventus che verrà sono diversi, anche se il lotto sembra ristretto a 3/4 tecnici.
Antonio Conte, Thiago Motta, Roberto De Zerbi e… Luis Enrique. È il nome del tecnico spagnolo la grande novità tra i papabili alla prossima panchina della Juventus. Arrivato l’estate scorsa alla guida della corazzata PSG non è riuscito ancora ad entrare in sintonia con l’ambiente. La pesantissima sconfitta in Champions League contro il Newcastle sembra già aver incrinato irrimediabilmente i rapporti tra il tecnico asturiano e la dirigenza PSG.
Già ai primi di ottobre Luis Enrique si ritrova travolto dalle polemiche eppure sembra che non scalfiscano minimamente il suo appeal. Tecnico a forte vocazione offensiva, forse troppo secondo la critica francese, ha dalla sua la capacità di trasmettere una mentalità propositiva, che porta sempre, ovunque e contro chiunque, la sua formazione a cercare di imporre il proprio gioco.
Le diversità da Allegri sono pertanto evidenti, quasi abissali, anche se poi mettere in pratica talune convinzioni tattiche, soprattutto nel campionato italiano, non è sempre facile. La sfida Champions tra Newcastle-PSG è lì a confermarlo.