La Roma incasserà parecchi soldi dall’Arabia Saudita, uno step importante per la crescita del club giallorosso: ecco cosa sta succedendo
La crescita della Roma deve passare dai risultati. Il poker rifilato dal Genoa a Marassi ha aperto una crisi vera e propria, ma i giallorossi hanno reagito immediatamente battendo l’insidioso Frosinone all’Olimpico. Un risultato che comunque non basta a risollevare gli animi della tifoseria romanista.
Il popolo giallorosso è fortemente provato a causa dell’inizio di stagione a dir poco pessimo, tant’è che neanche l’arrivo di Romelu Lukaku a fine agosto ha alzato più di tanto l’asticella dell’ottimismo nel mondo Roma. Serve una svolta e serve in fretta, per evitare di perdere troppo terreno in campionato.
Ad ogni modo, i Friedkin sembrano orientati a non rinnovare il contratto in scadenza dello Special One, che comunque non verrà esonerato a stagione in corso a meno di un crollo totale. La società, dal canto suo, si sta già guardando attorno per il sostituto: in tal senso, nella lista ovviamente spicca su tutti il nome di Antonio Conte, ma piace pure il profilo di Igor Tudor per la panchina.
Insomma, oggi il futuro della ‘Magica’ è avvolto nel mistero, bisognerà attendere diverso tempo per cominciare ad avere un quadro più delineato per quanto concerne la parte sportiva. Nel frattempo, però, è giunta una novità importante che va a toccare perlopiù l’aspetto economico del club capitolino, ma non solo.
Pare, infatti, che la Roma abbia finalmente trovato il nuovo Main Sponsor. Stando a quanto riferisce ‘Repubblica’, entrando più nello specifico, dovrebbe trattarsi di un marchio per il turismo in Arabia Saudita. Una volta ultimate le pratiche, dunque, i giallorossi abbandoneranno il logo SPQR del comune della città eterna.
Ma se il collegamento con l’Arabia Saudita, in particolare Riad, dovesse realmente concretizzarsi, potrebbe creare qualche attrito tra il club e l’amministrazione cittadina. Il che sarebbe un problema per la riuscita del progetto stadio a Pietralata.
C’è una motivazione politica dietro: oggi l’Arabia Saudita rappresenta il nemico pubblico numero uno della capitale italiana per ospitare l’Expo 2030. Il sindaco Gualtieri vuole sfruttare l’ultima occasione per collocare Roma sullo scacchiere globale degli investimenti internazionali, mentre i sauditi desiderano rinvigorire il loro piano denominato Vision 2030, intorno a cui ruota una macchina di spese praticamente illimitate.
Perciò hanno deciso di stringere un’intesa di massima con la società targata Friedkin, incontrando face to face il CEO Lina Souloukou presso il Saudi Village alla Casina Valadier. Il governo di Riad fa sul serio: vuole sponsorizzare il club più seguito di Roma, che porta con fierezza il nome della città. La strada è tracciata, non resta che attendere ulteriori sviluppi.
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