José Mourinho e gli scarsi risultati della sua Roma sono al centro delle critiche e le ultime considerazioni sul lavoro del portoghese sono molto severe
È iniziata nel peggiore dei modi la stagione della Roma di José Mourinho. Al momento la squadra giallorossa naviga nella parte destra della classifica, ma ciò che meno di tutto convince sono le prestazioni che il gruppo offre. Sembra mancare l’identità del gioco e i gol arrivano da sprazzi di genio di alcuni degli uomini più qualitativamente importanti della rosa.
Un avvio di stagione difficile da pronosticare, considerati i costanti investimenti dei Friedkin per dare al progetto linfa. E anche perché, giunti al terzo anno in panchina di Mourinho, ci si aspettava che i suoi dettami fossero ormai impressi nei movimenti dei giocatori. Ancor di più, potendo fare riferimento in attacco su calciatori di spessore, fra i quali risalta la coppia Lukaku-Dybala.
Sembra però che stia mancando proprio una delle virtù che hanno contraddistinto la carriera di Mourinho fino a questo momento, ovvero la capacità di farsi seguire dai suoi uomini e di creare un gruppo coeso, nonché un ambiente dove tutte le parti lavorano in funzione dell’altra, facendo il tifo. Se il rapporto col pubblico al momento sembra non essere stato danneggiato dai risultati scarni, qualcosa di diverso starebbe accadendo all’interno dello spogliatoio.
Roma-Mourinho, qualcosa non sta funzionando: l’analisi
Secondo l’ex giocatore e attuale opinionista, Roberto Pruzzo, i segnali evidenti di una situazione complessa si sono manifestati già durante il riscaldamento del match contro il Genoa. Ai microfoni di ‘RadioRadio’, l’esperto ha sottolineato che i giocatori della Roma pareva “si fossero trovati solo mezzora prima della partita. E guardando il match un po’ di verità c’è”. Mancherebbe unità all’interno del gruppo: “Non è una squadra che gioca contro l’allenatore, però c’è un livello di saturazione nel gruppo a cui bisogna stare molto attenti”.
Secondo Roberto Pruzzo, Mourinho avrebbe perso il controllo della situazione. Quindi, ora avrebbe l’arduo compito di ritrovarlo, anche perché “in queste prime giornate di Serie A, la Roma ha toccato il fondo”. Di certo il tecnico portoghese non è l’unico responsabile, “ma il primo”. Toccherà a lui capire da dove ripartire e toccando quali corde, ma la certezza è che una vittoria aiuterebbe quanto meno a lavorare con maggiore serenità.