Euro 2032 in Italia? Tutti i rischi della candidatura

La Federcalcio italiana ha avanzato la candidatura congiunta con la Turchia per ospitare gli Europei del 2023. Ma esiste un problema legato agli stadi

Sono trascorsi 43 anni da quando l’Italia ha organizzato una manifestazione sportiva di interesse internazionale. Furono i campionati Europei di calcio del 1980, un’edizione molto poco sentita da tifosi e appassionati, sconvolti in quel periodo dalle notizie relative allo scandalo delle scommesse, il primo nella storia del pallone italico.

A quasi mezzo secolo di distanza l’Italia ci riprova, ancora con gli Europei. Dopo la mancata candidatura di Roma ai giochi olimpici del 2024, assegnati poi a Parigi, il nostro Paese si è rimesso in gioco presentando la candidatura congiunta con la Turchia per l’organizzazione di Euro 2032. Otto anni ancora, 2900 mesi di tempo per farci trovare pronti soprattutto per ciò che riguarda gli stadi.

La Figc è indietro
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina (LaPresse) – Calciomercatotv.it

Lo stato dell’impiantistica e le condizioni degli stadi attualmente in uso nei nostri campionati professionistici sono il vero tallone d’Achille della candidatura italiana. E difatti mentre da un lato il prossimo 10 ottobre la UEFA quasi certamente procederà con l’assegnazione a Italia e Turchia dell’edizione degli Europei del 2032, dall’altro il massimo organismo calcistico continentale ha intenzione di non impegnarsi in un accordo capestro.

Esiste infatti una nuova formulazione del cosiddetto Stadium Agreement in cui la UEFA si riserva il diritto di determinare in ultima analisi il numero e l’identità degli stadi da utilizzare per lo svolgimento delle gare degli Europei in ciascuno dei due Paesi che hanno presentato la candidatura congiunta.

Euro 2023, la candidatura dell’Italia è in bilico: l’UEFA non si fida

Nel caso in cui (questo passaggio sembra scritto su misura per l’Italia) la UEFA non ritenesse più determinati impianti idonei ad ospitare le gare dei campionati Europei, il succitato Stadium Agreement potrà essere successivamente annullato senza oneri per la UEFA stessa. Di fatto, il Paese che non fosse più in grado di ospitare l’evento verrebbe sostituito senza troppi problemi.

Il Meazza a rischio demolizione
Lo Stadio Giuseppe Meazza (LaPresse) – Calciomercatotv.it

Una delle città più a rischio in vista di Euro 2032 è quella che dispone dell’impianto più bello e prestigioso. Parliamo di Milano e dello stadio Meazza che da qui ai prossimi anni potrebbe essere abbandonato dalle due squadre: Inter e Milan infatti sono al lavoro per realizzare un proprio impianto di proprietà.

Il problema è che nessuno ha la certezza che i due nuovi impianti saranno pronti per il 2032. Da qui deriva lo scetticismo della UEFA nei confronti della candidatura italiana. Perplessità del tutto condivisibili.

Gestione cookie