La FIGC ha imposto una squalifica molto severa ad una società, la quale adesso dovrà rispondere di determinate inadempienze
La FIGC, come da sottotitolo, ha preso dei provvedimenti molto duri nei confronti di una società che non ha rispettato gli obblighi pattuiti. Il caso ha avuto eco nazionale, per quanto il contesto calcistico che abbia “ospitato” la notizia non sia noto per essere chissà quanto famoso. Ad ogni modo, l’accaduto ha presto avuto modo di espandersi in fretta.
Sembra infatti che una squadra di calcio locale abbia giocato senza un valido certificato medico idoneo. Ciò significa che tutte le visite di rito previste per gli sportivi di un certo livello, di fatto, non sono mai state effettuate. Cosa molto grave, se si considerando le squalifiche previste per coloro che non rispettano queste semplici regole. Ma andiamo con ordine.
I calciatori che sono stati sanzionati sono circa 21, e dovranno scontare una squalifica lunga 3 mesi. Vista la durata riportata nel titolo pari a ben 90 giorni. Di fatti è stato violato un articolo tutelato dalla Giustizia sportiva, la quale impedisce a qualsiasi tesserato di praticare attività sportiva senza aver prima svolto tutti i controlli necessari per l’idoneità.
Le società coinvolte sono molteplici, cosa che rende il tutto molto più grave del previsto. Ma in quale campionato si è verificato ciò? A quanto pare non c’è soltanto un campionato ad essere passato al vaglio, ma ce ne sono ben due. Promozione ed Eccellenza siciliana, per la precisione. Per citare l’articolo 4, che così riporta:
“I soggetti sono tenuti all’osservanza dello Statuto, del Codice, delle Norme Organizzative Interne FIGC (Noif) nonché delle altre norme federali e osservano i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva“.
Non si sa se verrà ripresentato o meno un ricorso, ma è probabile che non venga accolto.
Sanzioni dalla FIGC: ecco cosa è successo
Le sanzioni emesse dalla FIGC hanno riguardato anche sei presidenti, che rappresentano appunto tutte le società coinvolte in questo increscioso caso. Oltre alla squalifica, sono previsti inoltre 3.400 euro di ammenda per via di quanto contestato.
Nel caso in cui queste visite mancanti dovessero essere svolte, probabilmente tutto si sistemerebbe. Sarebbe quantomeno ridotta la “pena” da scontare, ma difficilmente si vedrà un passo indietro da parte degli organi di tutela. I quali solitamente si dimostrano poco transigenti su ciò che applicano.