La vicenda dello stadio di proprietà della Roma sta diventando quasi grottesca. Intanto i Friedkin portano avanti il proprio progetto
Gli stadi di proprietà sono in tutta Europa all’ordine del giorno: in paesi come Inghilterra, Spagna e Germania rappresentano quasi la regola, così come le procedure per costruirne di nuovi seguono un percorso chiaro e ben preciso. In Italia avviene l’esatto contrario da sempre.
Non c’è disegno o progetto, anche di pregevole fattura, che sia riuscito a passare indenne attraverso le forche caudine della pubblica amministrazione: ostacoli di ogni tipo, burocrazia elefantiaca, veti incrociati. A pagare il prezzo di questo caos sono le società di calcio che vedono naufragare ogni speranza di realizzare un proprio stadio. La Roma è senz’altro tra queste.
Il club capitolino ha visto naufragare dopo quasi dieci anni il progetto di un nuovo impianto che l’ex proprietario, il business americano James Pallotta, aveva immaginato nella zona di Tor di Valle al posto del vecchio ippodromo. Un progetto immobiliare che ha trovato la decisa opposizione di una parte della stampa locale e soprattutto della sindaca pentastellata Virginia Raggi.
Alla fine, dopo un lunghissimo ed estenuante tira e molla, è stato il nuovo presidente giallorosso, l’imprenditore americano Dan Friedkin, a bocciare in via definitiva quel disegno proponendone a sua volta uno nuovo di zecca. E questa volta, anche grazie al sostegno dell’amministrazione capitolina guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, il disegno di un impianto di proprietà della Roma potrebbe andare in porto.
Roma, il messaggio sullo stadio non lascia dubbi: è la svolta tanto attesa
Una conferma in tal senso arriva dal nuovo amministratore delegato della Roma, Lina Souloukou, che rispondendo a una domanda precisa ha ribadito la ferma volontà di Dan Friedkin di costruire lo stadio nel quartiere di Pietralata. Un disegno che al netto di qualche ritardo quasi inevitabile, dovrebbe portare nel 2024 all’apertura dei cantieri.
“Il progetto dello stadio è per averne uno di proprietà, è veramente una cosa importante, è uno dei pilastri del progetto sportivo, non c’è nessuna società che ha ambizione di arrivare al vertice e di stabilizzarsi senza avere la propria casa”. Parole che non lasciano dubbi sulla determinazione del patron della Roma a portare avanti il dossier del nuovo impianti giallorosso fino alla sua realizzazione. I problemi non mancano, gli ostacoli neanche. Ma Dan Friedkin non ha intenzione di tirarsi indietro.