Un giornalista è stato sospeso dal direttore della TV in cui si trovava per avere rivolto un insulto in diretta a Romelu Lukaku
Essere in diretta TV per un giornalista non può che essere un onore, non solo quando si è chiamati a condurre un programma, dove le possibilità di errore devono essere ridotte al minimo, ma anche in veste di ospite. Non è inusuale, infatti, che diversi cronisti siano chiamati a dire la loro come opinionisti su vari argomenti, alcuni di questi possono riguardare la loro esperienza professionale, in altri invece le loro passioni, pur sapendo in entrambi i casi di essere sotto la lente di ingrandimento di telespettatori e addetti ai lavori.
È quindi importante utilizzare i termini nel modo migliore, soprattutto perché si pensa che chi fa questa professione non possa che conoscere bene l’italiano e sapere quindi quali parole sia meglio utilizzare. Gli scivoloni possono capitare, ma a volte si è costretti a pagarne le conseguenze.
L’insulto razzista a Lukaku costa caro a un giornalista
Un giornalista, per quanto possa essere appassionato, non dovrebbe mai lasciarsi travolgere dal tifo quando si tratta di esprimere un’opinione, a maggior ragione se si trova in diretta TV. È bene quindi parlare sempre con cognizione di causa, consapevoli delle conseguenze che possono avere le parole, anche se è un concetto che può sembrare scontato ma non lo è.
Un’idea che sembra essere sfuggita di mente, almeno per qualche minuto a Luigi Furini, giornalista che è noto per la sua passione per l’Inter e che è spesso ospite nelle trasmissioni calcistiche in onda su Telelombardia. Nel corso di una delle ultime puntate di “Qui studio a voi stadio” lui si è infatti lasciato andare a un “avere illuso il ne***tto“, in riferimento al futuro di Romelu Lukaku, che è oggi passato in prestito alla Roma.
Chi era al suo fianco si è subito reso conto dell’espressione sgradevole pronunciata e lo ha invitato a chiedere scusa. Lui, però, non ha ritenuto così grave quanto detto e ha proseguito come se niente fosse successo. A quel punto è intervenuto per dirimere la questione il direttore Fabio Ravezzani, che lo ha invitato a lasciare lo studio. Non solo, già in quell’occasione ha promesso “provvedimenti immediati“, ritenendo grave questo modo di parlare.
Fare come se niente fosse dopo le parole di Furini, nonostante sia presente da anni negli studi di “Qui studio a voi stadio”, era impossibile. Telelombardia, infatti, desidera essere da tempo in prima linea nella lotta al razzismo. La rete vuole per questo che ogni giornalista presente in studio, anche se in veste di ospite, porti avanti questo pensiero.
Il direttore Fabio Ravezzani ha così spiegato la sua presa di posizione a riguardo: “Non possiamo scherzare sulle parole a sfondo razzista – sono state le sue dichiarazioni sia in diretta sia attraverso il suo profilo su X – Questo vale a prescindere, indipendentemente dall’etimologia. Le scuse tardive non bastano. Non accettiamo sbagli o fraintendimenti. Era inevitabile prendere provvedimenti immediati. Spiace che un errore così grave sia stato fatto da un collega come Furini”.
Non è stata comunque stata presa ancora una decisione su come procedere nei suoi confronti: “Mi prendo del tempo per riflettere. La sospensione per ora è temporanea . ha precisato Ravezzani a ‘Il Giorno’ -. I cali di tensione non sono tollerati, ci tengo a precisarlo. Nel 2006 avevamo dedicato una puntata al caso Zoro, io ero stato vittima di una rivalsa. Nessuno era stato solidale con me”.