Il calcio piange l’addio di un’altra sua grande leggenda: un calciatore degli anni Settanta che ha influenzato moltissimo il calcio di oggi
Una triste notizia per tutti gli appassionati di calcio, soprattutto per i tifosi che hanno nel cuore l’epoca d’oro degli anni Settanta. È stata comunicata il 31 agosto la scomparsa, dopo una lunga malattia, di una leggenda del calcio mondiale, capace di rivoluzionare nel corso del tempo il suo ruolo. Un anticipatore dei tempi, che a dispetto dei pochi successi ottenuti ha guadagnato col passare degli anni una stima e un rispetto infiniti.
Stiamo parlando di Jan Jongbloed, generalmente ricordato come il portiere dell’Olanda del 1974, finalista mondiale contro la Germania Ovest. Nato ad Amsterdam nel 1940, era un portiere atipico, e per certi versi privo della tecnica e delle abilità dei suoi grandi colleghi dell’epoca. Proprio per questo visse una carriera abbastanza di secondo piano, trovando inaspettatamente una seconda giovinezza dopo aver superato i 30 anni.
Difese per quasi tutta la carriera i pali del DWS di Amsterdam, un club di secondo piano del campionato olandese, ma fin dal 1962 seppe guadagnarsi un posto in nazionale. Sotto la gestione di Rinus Michels, divenne all’improvviso un elemento fondamentale del calcio totale degli Oranje, incarnando un tipo di portiere assolutamente fuori dagli schemi e molto moderno. Jongbloed si segnalava per uno stile insolito, partecipando spesso al gioco e toccando il pallone coi piedi, come fanno oggi molti suoi colleghi.
Addio a Jan Jongbloed, che anticipò i portieri del calcio contemporaneo
I Mondiali del 1974 furono la sua grande ribalta internazionale, quando aveva ormai già quasi 34 anni. Parava eccezionalmente senza guanti, perché si sentiva più sicuro, e sulle spalle, invece della classica maglia numero 1, indossava l’8, dato che l’Olanda assegnava i numeri in ordine alfabetico. Fu il prototipo del cosiddetto portiere-libero molto in voga ai giorni nostri, e una figura fondamentale della squadra di Cruijff e Neeskens.
Con la nazionale arrivò ancora terzo agli Europei del 1976 (quando però gli venne preferito Schrijvers), e fu di nuovo finalista ai Mondiali nel 1978, giocando da titolare a 38 anni. A livello di club, nel frattempo, dal 1977 era passato al Roda JC, dopo la retrocessione del DWS (che dal 1972 si chiamava FC Amsterdam). Nel 1981 iniziò la sua ultima avventura nel calcio professionistico, vestendo la maglia del Go Ahead Eagles fino al 1986. In carriera, Jongbloed vinse un solo titolo: lo scudetto del 1964 col DWS.