Dopo l’annuncio da parte della Serie A, anche la Premier League si sta attivando per risolvere un grande problema
Kevin Plumb (consigliere generale della Premier League) ha annunciato le nuove direttive in campionato legate alla visione delle partite in Premier League.
Dopo l’annuncio della Serie A in merito alla questione, condiviso nel mese di luglio insieme alla legge anti-pirateria, la Premier League si è attivata per contrastare il fenomeno dello streaming illegale delle partite. Plumb ha rilasciato delle dichiarazioni al Financial Times in merito alle prossime azioni della lega inglese per risolvere questo grande problema.
La Premier League, infatti, sta investendo su un team di investigatori per scovare i siti incriminati e contrastare tramite la giustizia i responsabili delle loro attività. In quest’anno l’intervento di queste figure sarà ancora più deciso, per impedire la condivisione illegale delle partite.
La posizione della Premier League sulla pirateria
Sono ancora molte le persone che vedono le varie partite di Premier League su siti di streaming illegali, e nel corso del tempo questa pratica si è estesa sempre di più in varie parti del mondo.
La Serie A è stata una delle prime a prendere una posizione decisa sull’argomento, con l’arrivo di una legge anti-pirateria che prevede fino a 3 anni di reclusione per chi condivide illegalmente le partite, e una sanzione che può arrivare a 5 mila euro per chi vede questi contenuti.
Nello scorso anno, i diritti tv della Premier League sono stati venduti per circa 5 miliardi di sterline in 3 anni. Questa operazione ha reso quella dei diritti di riproduzione una delle fonti d’entrata principali del campionato.
È proprio per questo motivo che la Premier League si è mossa per bloccare molti siti di streaming, in maniera quasi analoga al “Super Block“, operazione concessa a Sky dall’Alta Corte che ha bloccato centinaia di migliaia di siti di streaming illegali.
Dai sondaggi emessi da YouGov Sport, la motivazione principale data dai fruitori di questi siti è il prezzo, ritenuto eccessivo. In Inghilterra, infatti, la situazione legata ai pacchetti a pagamento per la visione delle partite è piuttosto complicata. Tra i vari servizi (principalmente Sky Sports, Amazon Prime Video e TNT Sports) si arriva circa a 70 sterline mensili (circa 80 euro).
Ad oggi sono ancora tanti gli utenti che preferiscono rischiare e continuano a cercare siti di streaming illegali per vedere le partite di Premier, ma con queste nuove direttive potrebbe essere arrivata la svolta definitiva.