A suo modo rivoluzionaria la decisione assunta in vista della prossima gara di campionato: una novità destinata a ripetersi
All’alba della settima stagione calcistica da quando è stato introdotto il sistema del VAR – che ha eliminato moltissime polemiche per le decisioni arbitrali, salvo farne emergere altre relative all’applicazione dello stesso strumento tecnologico – arriva un’altra importate novità. Che riguarda specificamente la classe dei fischietti. Poco pubblicizzata, frutto probabilmente più di scelte specifiche che di una sovrastruttura decisionale in merito all’argomento, la notizia fa cadere barriere che erano in piedi da decenni.
In vista della seconda giornata di campionato, che vedrà le 10 partite spalmate dal pomeriggio di sabato 26 alla sera di lunedì 28, l’AIA ha emesso il consueto comunicato ufficiale con le designazioni arbitrali delle gare in programma.
Spicca la scelta fatta a proposito del match del Bentegodi tra il Verona, vittorioso alla prima di campionato sul campo dell’Empoli, e la Roma di José Mourinho, fermata domenica scorsa in casa dalla Salernitana. Il fischietto designato per l’incontro è il Sig. Daniele Doveri, originario di Volterra ma appartenente, incredibile a dirsi, alla sezione arbitrale della Capitale. Ecco la grande novità che sarebbe stata impensabile fino a qualche stagione fa. Un arbitro che dirige un match in cui è impegnata sul campo una squadra della sua stessa città di appartenenza.
Hellas Verona-Roma, la designazione di Doveri crea un precedente storico
Il cosiddetto vincolo della territorialità per le designazioni delle partite cade così per merito del designatore Gianluca Rocchi. Che traccia una linea di discontinuità ben definita rispetto a quanto accaduto fino a pochi giorni fa. “Per noi non c’è nessun problema. Perché penso che non ci debbano essere problemi. La categoria deve essere neutrale. Non dovrebbero esistere discussioni o sospetti relativi alla città dove uno vive“. Questo ha dichiarato, mostrando grande rispetto per le scelte istituzionali, il presidente del Verona Maurizio Setti.
C’è da dire che quello che per gli appassionati di calcio in Italia sembra un atto assurdo, o anche sbagliato secondo alcuni, è prassi vigente da anni in altri paesi europei. Su questo aspetto fa sicuramente scuola l’iper-professionistico mondo del basket americano.
In NBA infatti, già dalla fine degli anni ’80, il Commissioner designava senza alcun problemi arbitri originari di Los Angeles a dirigere i Lakers nelle Finals contro i Boston Celtics. La cultura del sospetto, tipica purtroppo di un malcostume che ha avvelenato per decenni il calcio nel nostro paese, ha ricevuto un colpo durissimo, speriamo definitivo, con la decisione dell’ex arbitro internazionale.