Il calciomercato regala sempre tante storie curiose e anche un po’ folli da raccontare: l’ultima fa discutere tifosi e addetti ai lavori
Le ultime notizie di mercato hanno fatto discutere moltissimo tifosi e addetti ai lavori di tutte le squadre. Non ci sono allenatori soddisfatti pienamente delle proprie rose, soprattutto per i problemi economici che stanno attraversando i club della Serie A.
Un contributo decisivo, a livello di immettere propriamente i soldi nel mercato, lo sta dando la Saudi Pro League. Un percorso iniziato con l’ingaggio di Ronaldo a zero e proseguito con il saccheggiamento di numerosi campioni in giro per l’Europa, pagando anche ingenti somme per i cartellini.
La Serie A ha dovuto dire addio a Brozovic, Milinkovic-Savic, Ibanez, Demiral. Questo dimostra quanto la Saudi Pro League voglia acquistare anche giocatori nel pieno della loro maturità calcistica e non over 34 in modo tale da garantirgli una pensione d’oro. Dietro c’è un progetto che vuole coinvolgere anche giovani del calcio europeo.
Lo ha capito anche Gabri Veiga, che a 21 anni ha addirittura deciso di andare a giocare in Arabia Saudita. L’Al-Ahli gli ha offerto oltre 12 milioni l’anno, una cifra impareggiabile da parte degli altri club europei. E così, il centrocampista spagnolo ha scelto la Saudi Pro League invece che il Napoli, che di ingaggio gli offriva circa 2 milioni l’anno.
Napoli, le parole di Tramezzani su Gabri Veiga
A parlare della decisione di Gabri Veiga di andare a giocare in Arabia Saudita rifiutando il Napoli è stato Paolo Tramezzani: “È stato un folle a rifiutare il Napoli, sembra una roba impossibile. Oltre tutto per motivazioni che per me non sono state calcistiche. Chi fa una scelta del genere a fine carriera è ragionevole, gli altri dipendono dal fattore economico. Anche Milinkovic è uno di quelli che ha anticipato l’uscita dal calcio vero”.
Dire addio alla Serie A o comunque ad altri campionati top a un’età giovane come quella di Milinkovic-Savic o addirittura di Veiga appare molto difficile da comprendere. Senza dubbio, gli altissimi ingaggi garantiti dalle squadre del fondo PIF stanno facendo la differenza.
Sono comunque tanti altri i giocatori seguiti dai club della Saudi Pro League. Con gli altri non di proprietà del fondo PIF può crearsi un dislivello notevole. Però hanno dimostrato di saper puntare su giocatori medi che comunque possono fare bene in Arabia, garantendo un ingaggio alto, anche se non a cifre astronomiche.