“Era sottovalutato, e quella corsa”, il ricordo emozionato, e emozionante, di Carlo Mazzone da parte di chi ha condiviso tanta parte della sua carriera
In quasi tutte le case degli italiani la data del 19 agosto è stata cerchiata in rosso. Un prefestivo importante quasi come il Ferragosto.
In molti hanno soltanto cerchiato il numero, altri hanno voluto specificare, a scanso di equivoci, il motivo di tale messa in evidenza: inizio campionato e tanto basta. Invece per tutti gli appassionati di calcio, e non soltanto, il 19 agosto sarà ricordato come un giorno triste, il giorno della scomparsa di uno dei più grandi personaggi del calcio italiano degli ultimi cinquant’anni: Carlo Mazzone.
Chi scrive ha dovuto correggere in corsa il suo nome. Di slancio è venuto fuori Carletto, quasi fosse uno di famiglia, un fratello maggiore, un papà oppure un nonno se si è particolarmente giovani. Perché vi sono personaggi che vanno oltre gli steccati, perché in un mondo come quello del calcio che spacca, che divide come pochi, Carlo Mazzone è stato un meraviglioso collante. Ha unito passioni diverse con la sua appassionata umanità.
Appena si è sparsa la triste notizia i social hanno iniziato a scaricare un numero infinito di commenti di persone comuni e dei tanti grandi giocatori che il mister romano ha allenato in tanti anni di carriera. Dal più grande allenatore del mondo, Pep Guardiola ai più grandi giocatori italiani degli ultimi decenni, da Roberto Baggio a Francesco Totti fino ad Andrea Pirlo. E poi una voce che ha condiviso larga parte della sua carriera in panchina.
“Era sottovalutato e quella corsa”
Leonardo Menichini, lo storico secondo di Carlo Mazzone, è distrutto dal dolore. Ha rilasciato le sue prime, emozionate parole a Notizie.com.
Parole che sono, prima di tutto, un sentito, doveroso omaggio al tecnico Carlo Mazzone: “Mazzone, come allenatore, è stato sottovalutatissimo“. Chissà se queste parole di Menichini richiamano un ricorrente pensiero del grande allenatore romano, ovvero il malcelato rimpianto di non essere stato apprezzato come avrebbe meritato.
Non era un difensivista, ha ricordato Menichini, che ha poi ha aggiunto: “Mi diceva: “Me piace allenà gli attaccanti, gli inserimenti e gli schemi offensivi“. Infiniti ricordi, ma quella corsa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta…
“Perdevamo 0-3 in casa, e era stato insultato pesantemente dai tifosi dell’Atalanta. Segniamo il 3-1, poi il 3-2 e dice da lontano ai tifosi avversari Se facciamo 3-3 vengo sotto la curva. Abbiamo pareggiato ma noi collaboratori non pensavamo partisse veramente“.
Un persona e un allenatore straordinario. La frase più semplice, più chiara, più lineare di Leonardo Menichini per descrivere Carlo Mazzone. Carletto nostro, davvero di tutti.