L’Arabia non fa colpo su tutti i calciatori: negli ultimi giorni fioccano i ‘no’ alle offerte dei club sauditi. L’ultimo è clamoroso.
C’è chi dice no. Lo cantava Vasco Rossi ormai parecchi anni fa, profetico in ogni ambito della vita, come spesso gli è accaduto con le sue canzoni. Nell’estate delle tentazioni multimilionarie e della corsa ai petroldollari, quei pochi che hanno resistito alle lusinghe dei maggiori quattro club sauditi hanno fatto notizia forse più di chi invece ha ceduto.
Se è vero che molti campioni, soprattutto quelli un po’ avanti con l’età, non si sono fatti troppi scrupoli ad accettare il trasferimento in un campionato ancora senza storia, in una cultura completamente diversa, in un paese in cui i diritti civili vengono spesso calpestati e in cui le contraddizioni sono ancora più evidenti che non in Europa, altri hanno preferito declinare ogni invito con un semplice ‘no, grazie‘.
E non per mancanza di ambizioni anche a livello economico, ci mancherebbe altro. Tutti i calciatori, da professionisti quali sono, ambiscono a guadagnare il più possibile. Se alcuni mettono però il conto in banca davanti a ogni altra cosa, altri sono più realisticamente consapevoli di essere già dei privilegiati in un mondo del calcio che troppo spesso non si pone alcun limite di natura etica e morale.
Forse è questione di cultura e di valori. Quelli che ormai in molti hanno gettato nel cassonetto, come roba appartenente a un passato che non c’è più. Eppure, c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. E quando l’eccezione viene ripetuta, e fa proseliti, si trasforma in una speranza in cui gli appassionati del calcio di una volta possono ancora aggrapparsi. Magari anche solo per cullarsi ancora in una mera illusione.
Va detto che, al di là della retorica, non sono stati poi così pochi i giocatori che hanno preferito rimanere nel Vecchio Continente nonostante le offerte arabe. Qualcuno per questioni di vita privata, altri perché ancora desiderosi di giocare le competizioni più importanti e alzare i trofei più prestigiosi.
Negli ultimi giorni ha fatto clamore, ad esempio, il ‘no’ di Piotr Zielinski. Nonostante in Arabia fossero convinti del suo ‘sì’, e in molti avevano dato per sicuro il suo trasferimento all’Al-Ahli, il polacco ha deciso, per tanti motivi, di rimanere a Napoli, pronto a legarsi ancora al club partenopeo anche accettando un’offerta per il rinnovo al ribasso.
In Polonia devono evidentemente aver capito che i soldi non fanno la felicità, specialmente se si ha già un conto in banca decisamente ben fornito. Non sorprende quindi che anche un altro giocatore polacco della nostra Serie A, nelle ultime ore, abbia ribadito il suo ‘no’ alla Saudi Pro League.
Si tratta del portierone della Juventus Wojcech Szczesny, che continua a vedere il suo futuro solo a strisce bianche e nere, a meno che il club non voglia decidere di cederlo per fare cassa. “Ho tanti soldi, preferisco divertirmi e difendere la porta della Juve che andare in Arabia“, ha dichiarato, senza troppi giri di parole, l’estremo difensore ai microfoni di TVP Sport.
Se poi i bianconeri dovessero decidere diversamente, ‘sacrificandolo’ in nome di un bilancio da salvaguardare, o magari per finanziare quei colpi che, in altre zone del campo, farebbero fare un bel salto di qualità alla squadra, allora sarebbe anche disposto a partire: “Sono legato a questo club e rispetto le decisioni della società. Finché mi vorranno resterò qui“. Una dichiarazione d’amore romantica, nella sua glaciale lucidità.
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