A breve potrebbero essere diverse le partite sospese in Serie A, una mazzata non da poco per i tantissimi appassionati pronti a emozionarsi con la propria squadra del cuore
Il calcio è una passione che unisce milioni di italiani, già pronti a scalpitare all’idea che tra pochi giorni abbiano inizio le partite dei campionati di A e B. Pur essendo ancora in piena estate, la curiosità di conoscere quale sarà la squadra a succedere al Napoli campione d’Italia è già altissima, in attesa che vengano ultimate anche le ultime operazioni di calciomercato.
Nella nuova stagione non mancheranno però i cambiamenti, non solo in merito alle rose dei club. C’è il rischio concreto infatti di ritrovarsi con una serie di partite sospese in Serie A a causa di un comportamento che deve essere assolutamente debellato e che caratterizza ancora il nostro calcio.
Partite sospese in Serie A: si va verso la linea dura
Ma quale sarebbe il motivo scatenante che potrebbe portare ad aumentare il numero di partite sospese in Serie A? Ad annunciarlo è il designatore arbitrale Gianluca Rocchi, in occasione del raduno CAN di Serie A e B che si è tenuto a Cascia, in Umbria.
L’obiettivo è quello di ridurre, se non addirittura eliminare, un problema che è ancora oggi troppo diffuso nel nostro calcio: il razzismo. I cori che fanno riferimento al colore della pelle dei giocatori sono infatti ancora oggi di attualità, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione sul tema e le prese di posizione da parte dei diretti interessati, che hanno sottolineato in più occasioni quanto essere oggetto di questa situazione possa fare male
Una dimostrazione evidente di come il gesto fatto anni fa da Kevin Prince Boateng, che era arrivato a smettere di giocare un’amichevole contro la Pro Patria ai tempi in cui vestiva la maglia del Milan perché sdegnato dalla situazione sia servito ancora a poco. Ed è per questo che si è deciso di optare per una misura incisiva, che va a danneggiare soprattutto gli appassionati, in modo tale che tutti si rendano conto di come sia importante cambiare.
Una decisione dura ma necessaria
Insomma, la tolleranza sarà davvero ridotta al minimo, sperando che vedere le partite sospese in Serie A possa essere il deterrente più adatto a smettere i cori razzisti. Si spera che già con il primo intervento ogni tentazione possa essere interrotta sul nascere.
“Nessuno si deve permettere di portare il razzismo – sono le parole dell’ex arbitro alla stampa dopo il raduno -. E’ un fenomeno intollerabile e siamo stufi. Al primo accenno ci fermeremo per uno o due minuti”. A differenza del passato, non ci saranno annunci preventivi per spingere la gente a cambiare atteggiamento: “Questi sono ormai superati” – ha precisato Rocchi.