La Saudi Pro League continua ad ingaggiare giocatori dai maggiori campionati europei, ma ci si chiede come possa gestire certi costi: ecco la risposta.
Appare sempre più difficile per i club del Vecchio Continente frenare l’avanzata da parte delle società arabe. Sia per il pagamento degli indennizzi alle società venditrici che per gli ingaggi offerti ai calciatori è un’impresa vera e propria competere con i fondi a disposizione del Medio Oriente. Basti pensare soltanto a Cristiano Ronaldo, fra i primi ad salutare l’Europa, che guadagna 200 milioni di euro a stagione.
Nonostante le cifre sbalorditive, ci sono comunque dei criteri che adottano le società arabe per selezionare gli obiettivi di mercato con le relative proposte d’ingaggio. Dei calciatori, infatti, non si valuta soltanto la qualità tecnica ma anche l’età, la popolarità, il palmares: tutti parametri utili a valutare il loro impatto in termini di ritorno di immagine.
l’Al Shabab e l’Al Ettifaq. Infine, le medie e le neo-promosse.
I miliardi dell’Arabia Saudita: come si gestiscono i fondi a disposizione
Nel caso delle società di prima fascia, chiaramente sono quelle che possono permettersi i nomi di maggiore lustro e la popolarità dei calciatori non soltanto si traduce nel talento che fa vincere i trofei e quindi porta nuovi ingressi, ma a livello di marketing si riesce a guadagnare così tanto da sostenere i costi.
Nella seconda categoria, invece, si parla quasi solo in lingua francese. ‘La Gazzetta dello Sport’ presenta il caso di Karim Benzema. Il franco-algerino arriva con un ingaggio annuo di 100 milioni di euro, guadagno giustificato dall’appeal del suo passato al Real Madrid e la vittoria del Pallone d’Oro.
La terza fascia è la più ampia. Raccoglie società più “moderate”. È sicuramente capitanata dalla figura di Riyad Mahrez, che ha avuto un enorme impatto in concomitanza col successo sempre crescente del Manchester City di Pep Guardiola, club col quale ha vinto di tutto e di più. Il suo un ingaggio supera i 50 milioni di euro. Lo seguono con cifre simili Fabinho, Henderson e Mané.
Stipendi più vicini a quelli europei sono quelli della quarta fascia. Giocatori molto importanti ma di impatto inferiore, quindi si oscilla dai 10 ai 20 milioni di euro all’anno.