Novità importanti per club e calciatori di Serie A: attenzione alle esultanze, potrebbero trasformarsi in un vero problema
Capriole, danze sfrenate, facce sorridenti, grandi corse verso i propri tifosi. Di esultanze iconiche, bizzarre, e a volte anche fuori dagli schemi, in Serie A se ne sono viste tante.
Per qualcuno sono divenute anche veri e propri marchi, diffusi e in grado di produrre introiti. Si è discusso molto in passato delle gesta che i calciatori rivolgono a tifosi e telecamere dopo aver segnato un gol e il pubblico si è spesso diviso. Fece scalpore, ad esempio, il divieto di sfilare via la maglia, punito ora con l’ammonizione, e anche alcuni gesti eclatanti spesso sono presi di mira dai direttori di gara.
Servirebbe maggiore equilibrio, perché una rete merita di essere festeggiata adeguatamente. Forse anche per questo nelle nuove regole introdotte per la prossima stagione, figura un articolo che non riguarda direttamente il modo di esultare del calciatori, ma per certi versi rischia di farlo diventare un problema non da poco. Ecco perché qualcosa cambierà di certo, e le previsioni messe in piedi dagli analisti della Can fanno riflettere.
La necessità di avviare una riflessione su come cambia il calcio è arrivata durante i Mondiali, facendo molto discutere. Quei lunghi recuperi che in molti casi hanno portato le partite oltre il 100′, sono stati spiegati in maniera precisa e anche in Serie A si valuta un’ipotesi del genere.
A questo discorso si lega inevitabilmente il modo di esultare dei calciatori e il tutto è stato discusso e introdotto nell’articolo 7, che regola proprio i tempi di recupero dei match. Fra le tante variabili prese in considerazione e determinanti nella scelta degli arbitri, oltre a sostituzioni, interventi medici e cartellini, figurano anche le esultanze dei calciatori.
Analizzando tutti i parametri, gli analisti della Can stimano che molte partite potrebbero andare oltre i 100 minuti, addirittura a 104, ben 4 in più della media nella passata stagione.
A conti fatti i numeri spaventano, e anche la parola “maxi recupero”, che già durante i Mondiali non è piaciuta agli addetti ai lavori, rischia di tornare di grande attualità. Potrebbero essere i calciatori però a pagare le conseguenze a lungo termine delle nuove decisioni. Le stime dei recuperi si trasformano quasi in un tempo regolamentare in più, e in una stagione per molte squadre ricca di impegni questo fattore potrebbe incidere.
Tutto però dipenderà proprio dai protagonisti in campo. Le esultanze prolungate andranno a generare recuperi più lunghi, ed è un dato ormai certo. La speranza però è che non si perda quella magia di chi dopo un gol festeggia con i propri tifosi. L’essenza forse di uno sport che cambia, per molti tifosi non sempre in meglio.
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