Il derby Lazio-Roma arriva anche sul mercato: stesso obiettivo per Maurizio Sarri e José Mourinho, è bagarre.
S’infiamma il mercato di Lazio e Roma: Sarri e Mourinho danno vita al primo derby stagionale. I due tecnici che siedono sulle panchine delle squadre capitoline, pur avendo idee di calcio agli antipodi, hanno evidentemente lo stesso gusto per i giocatori. Entrambi hanno infatti chiesto alle rispettive proprietà di fare uno sforzo per riportare in Italia quello che potrebbe diventare il calciatore ideale per dare una svolta a centrocampo.
Due squadre alla ricerca di un play. Sia la Lazio che la Roma, alle prese con mercati diversi ed esigenze differenti, hanno bisogno in questo momento di un mediano che sappia rompere ma soprattutto costruire gioco.
Sarri vorrebbe far fare il salto di qualità alla propria squadra, e sostituire quindi Cataldi con un giocatore di maggior esperienza e talento. Mourinho non vorrebbe farlo ma è costretto a rimpiazzare uno dei suoi pretoriani, Matic, ormai con la testa già a Rennes.
Due situazioni differenti che hanno dato vita alla stessa esigenza. E non basta per colmarla l’arrivo a centrocampo di giocatori di grande spessore come Kamada, più trequartista che mediano, o Renato Sanches, ormai vicinissimo a vestire i colori giallorossi. Serve un ulteriore sforzo da parte delle società per riportare in Italia un calciatore che dalle parti di Roma conoscono benissimo.
Non è bastata una stagione in chiaroscuro, se non completamente in ombra, giocata quest’anno con la maglia della Juventus, in prestito dal PSG. Leandro Paredes, argentino campione del mondo in Qatar con la propria nazionale, resta un calciatore considerato da Sarri e Mourinho di grande spessore, adatto a ricoprire il ruolo di regista per il loro centrocampo senza far rimpiangere i suoi predecessori.
L’affare è complicato ma per nulla impossibile, per entrambe. A Parigi, infatti, l’ex Roma ed Empoli è ormai null’altro che un peso di cui doversi liberare, un calciatore a libro paga ma da anni considerato fuori dal progetto tecnico della squadra di Al-Khelaifi. Nemmeno l’arrivo in panchina di un allenatore come Luis Enrique, dalle idee molto distanti rispetto ai suoi predecessori, è servito in qualche modo a riabilitarlo.
Per questo motivo, il club campione di Francia è disposto a cederlo anche in prestito. Resta però vivo l’ostacolo del suo ingaggio superiore ai 7 milioni, ampiamente fuori dalla portata delle due romane. Senza un aiuto da parte del PSG, dunque, è difficile che l’operazione possa concludersi.
E anche per questo potrebbe diventare una di quelle classiche vicende che si risolvono sul filo di lana, quando i grandi club, pur di non mantenere in rosa dei calciatori scontenti, accettano di mandarli via pagando una parte cospicua degli emolumenti. O almeno questa è la speranza di Sarri e Mourinho.
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