Vlahovic, l’esultanza è un messaggio chiaro e forte alla Juventus. Da un’amichevole di prestigio arriva un preciso segnale. Cos’è accaduto?
Ad Orlando si è ufficialmente conclusa la tournée americana della Juventus. Un incontro annullato, per via del virus gastrointestinale che ha colpito diversi giocatori del Barcellona, e due gare giocate, e vinte, contro il Milan e il Real Madrid.
Facendo sempre la solita premessa, legata strettamente al periodo, ovvero che si tratta di partite amichevoli di inizio agosto e che pertanto possono dire qualcosa ma anche illudere profondamente, è indubbio però che la nuova Juventus di Massimiliano Allegri abbia presentato qualche interessante novità. Non tanto nei volti nuovi, l’unica novità riguarda infatti Timothy Weah, quanto nel diverso atteggiamento visto in campo.
Una squadra più alta, più aggressiva, con scambi di prima che per un istante avranno fatto pensare ai tifosi della Juventus che in panchina vi fosse Pep Guardiola. Con giocatori che hanno mostrato gambe e testa decisamente diverse da quelle della passata stagione. In questo periodo lo sguardo di tutti è assolutamente strabico poiché si guarda si il campo ma un occhio è rivolto al mercato con tutte le novità che può portare.
Chissà se la partita contro il Real Madrid cambierà il destino di Dusan Vlahovic dopo quanto accaduto ad Orlando. Cosa è successo?
Vlahovic, l’esultanza è un messaggio
Massimiliano Allegri, contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, ha schierato, come duo offensivo, Chiesa e Kean. Entrambi hanno brillantemente superato la prova. L’esterno azzurro è rimasto in campo fino a circa un quarto d’ora dalla fine.
Fino al momento in cui Allegri ha deciso di farlo rifiatare e di sostituirlo con Dusan Vlahovic. Per il centravanti serbo, al centro di serrate trattative di mercato, la possibilità di riprendere un po’ il ritmo partita. Siamo già in pieno recupero quando uno dei talenti bianconeri più cristallini, Soulé, fornisce un pallone perfetto per Vlahovic che non sbaglia e realizza la rete del definitivo 3-1.
L’emozione, però, non è data dalla rete del centravanti serbo, bensì dalla sua esultanza. Quel prendere la maglia della Juventus con due dita delle mani, all’altezza delle spalline, a sventolarla quasi fosse una bandiera, ha lasciato il segno. Quella sensazione che hanno avuto tutti che quel gesto non era soltanto la solita, spesso banale esultanza, ma volesse inviare un messaggio a chi di dovere.
Quel desiderio di Juve urlato senza parlare, ma toccando soltanto la maglia. Una maglia che, evidentemente, non si ha voglia di lasciare. È bastato quel gesto chiaro, semplice, inequivocabile a scatenare i tifosi della Juventus: Dusan non si tocca, questo il messaggio del popolo bianconero che proviene dai social in risposta al messaggio del centravanti serbo proveniente dallo stadio di Orlando. Ed ora cosa farà Giuntoli?