Il presidente della Lazio lavora in Senato per un provvedimento che agevoli i contribuenti. I vantaggi per il club
Claudio Lotito nell’ultima tornata elettorale è stato eletto nel collegio del Molise, sbarcando a Palazzo Madama. Il neo-onorevole di Forza Italia, componente della Commissione Bilancio, appena insediatosi ha deciso di dare un’impronta pragmatica al suo mandato. In prima battuta, ad inizio anno aveva cercato di introdurre un emendamento nel decreto “Milleproroghe” per prorogare di altri due anni, in modo unilaterale, l’accordo sui diritti tv con DAZN. L’intesa, in scadenza nel 2024, sarebbe stata prolungata al 2026.
Dopo essere passata alla Camera dei Deputati, la proposta è stata affossata in Senato dalla stessa maggioranza. In seconda battuta, stavolta con successo, l’imprenditore ha portato a casa una dilazione dei debiti di tutte le società sportive, non solo calcistiche, in scadenza a dicembre 2022. Somme il cui pagamento era stato congelato a causa del Covid.
Questa volta, il presidente della Lazio ha provato a centrare un bersaglio che riguarda più strettamente il club capitolino. Lotito ha chiesto di fatto uno “sconto” per tutti i contribuenti che hanno un’intesa superiore ai 15 anni con l’Agenzia delle Entrate per sanare una vecchia cartella. Vediamo perché riguarda i biancocelesti.
Lotito ci prova: presentato un emendamento per “scontare” la dilazione col Fisco
Claudio Lotito diventa presidente della Lazio il 19 luglio 2004. L’imprenditore, appoggiato allora dal presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, ottiene la meglio rispetto a Piero Tulli, costruttore romano che invece aveva l’appoggio del sindaco, Walter Veltroni. Il club capitolino veniva dall’interregno di Capitalia, dopo l’addio “obbligato” di Sergio Cragnotti, datato 2003. I debiti verso l’Agenzia dell’Entrate, ammontavano a 108,78 milioni, diventati 150 con gli interessi.
Il neo-presidente della Lazio, grazie anche all’aiuto dell’allora premier, Silvio Berlusconi, riuscì a far applicare la legge 178/2002, ottenendo così una dilazione del debito in 23 anni. Come ricorda calcioefinanza.it, ogni 5 aprile la Lazio versa al fisco 5,6 milioni di euro. A garanzia della somma, anche l’incasso allo stadio. Lotito, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha presentato un emendamento che consentirebbe uno sconto per coloro che, titolari di un accordo transattivo con il Fisco della durata di oltre 15 anni, si siano rivelati un pagatori puntuali, senza macchia.
Il caso sembra cucito proprio sul sodalizio nato a Roma il 9 gennaio 1900. Interrogato sul punto, il senatore ha replicato: “Ho presentato oltre 40 emendamenti da capogruppo di Forza Italia in Commissione: io penso agli interessi del Paese, non strumentalizzate”. Lotito ereditò quel debito dalle due gestini precedenti, Capitalia e Cragnotti appunto, condizione questa necessaria per ottenere la dilazione.
I biancocelesti hanno superato senza intoppi la soglia dei 15 anni di balzelli, come da ultimo bilancio 2022, la somma restante da versare ammonta a circa 22 milioni. Ovviamente, con l’emendamento approvato, il saldo da versare sarebbe minore.
Ovviamente, la proposta di Lotito va messa a terra, quindi codificata nei singoli casi. Il presidente della Lazio non riterrebbe lo sconto un favore ad personam. “Pensate davvero che due spicci mi cambino la vita? Ho dato oltre 100 milioni allo Stato, dovrebbero chiamarmi Robin Hood”, ha spiegato. L’ex nuemro 1 dela Salernitana ha illustrato così lo spirito della proposta: “È come la buona condotta nel penale. Dobbiamo incentivare i bravi contribuenti per cambiare la percezione del Fisco. Che male c’è a premiare chi da 15 anni fa il suo dovere?”.