Il presidente della Lazio Claudio Lotito risponde alle domande sul calciomercato con un duro sfogo, rivelando alcuni retroscena
Claudio Lotito, si sa, non è e non è mai stato uno che le manda a dire. Nel corso degli anni il patron della Lazio ha sempre dato dimostrazione della sua schiettezza e, spesso, di poca diplomazia per quanto riguarda alcune questioni, attirandosi non di rado critiche da parte dei tifosi e di tanti giornalisti e addetti ai lavori.
Spesso criticato anche per le sue strategie di mercato e per gli investimenti non sempre consistenti, il presidente biancoceleste, intervistato durante il ritiro della sua squadra ad Auronzo di Cadore, si è sfogato dicendo: “I giocatori li compro, ma non sono qui per farmi prendere per il c…o. So già cosa devo fare, poi voi a fine mercato mi direte se mi sono mosso bene o male. Io dico sempre la verità, anche quando sono in Senato. Nella vita c’è chi ha la faccia e gli attributi, e io ce li metto. Quando la società stava per saltare chi c’era? Poi a fine mercato vedremo”.
Lazio, Lotito si sfoga: “Potevamo prenderne 4, poi hanno scelto altro”
Il presidente della Lazio ha parlato ampiamente del calciomercato biancoceleste, rivelando alcuni retroscena su trattative in corso, in via di conclusione o definitivamente saltate: “Ci sono due calciatori che abbiamo condiviso tutti, ora speriamo di poterli acquistare, ma parliamo di cifre importanti. Noi studiamo un giocatore, quando abbiamo stabilito le sue qualità tecniche e morali lo prendiamo. In un anno solare abbiamo comprato ben sedici giocatori anche perché abbiamo cambiato modulo, passando dal 3-5-2 al 4-3-3. Ora dobbiamo perfezionare il tutto“.
“Abbiamo delle priorità, e ci stiamo lavorando. Dopo il sostituto di Milinković-Savić prenderemo un vertice basso, ma vuol dire che prima qualcuno deve uscire, perché abbiamo Marcos Antonio, Cataldi e Vecino in quella posizione. Ma i giocatori vanno venduti. Akpa Akpro è andato all’Empoli gratis e li ha salvati, loro hanno venduto due giocatori a 30 milioni complessivi e mi hanno chiesto ‘Me lo presti?’ No. Non siamo un supermercato“.
Il patron capitolino ha continuato facendo alcuni nomi di calciatori accostati al club o trattati in prima persona: “Zieliński ha 29 anni, è in scadenza di contratto, quanto lo dovrei pagare? Io ho offerto 20 milioni più bonus, e mi hanno detto no. Ora però l’offerta scende, perché se non me lo dai il primo giorno l’offerta scende. Nella vita le cose vanno fatte con cervello, altrimenti ci vuole un minuto a spendere. Lui credo verrebbe, ma io un altro l’ho già comprato“, dice, prima di interrompersi.
“Abbiamo già visto quali sono i giocatori e le caratteristiche che servono. Io guardo l’aspetto tecnico, perché del nome non me ne frega niente. Se andassi dietro ai nomi prenderei gente come Lo Celso o Paredes e li porterei qua. Cuadrado voleva venire da noi, anche Bonucci. Poi dove sono andati? Cuadrado all’Inter, altri tre giocatori che abbiamo osservato sono andati al Milan” dice, riferendosi a Ruben Loftus-Cheek, Tijjani Reijnders e Noah Okafor. “Ci sono scelte che vanno fatte, poi ci si attiene anche a quelle degli altri”.