Che accadrà con Marc Marquez? Di certo gli umori che arrivano a tal riguardo non sono del miglior auspicio: le dichiarazioni che lo confermano
Quella che ha fatto parlare di più, ultimamente, è stata la caduta ad Assen da parte di Marc Marquez. Nelle Libere 2 il pilota è scivolato sebbene senza conseguenze, ma è stata la sesta volta in pochi giorni. La situazione ha cominciato a generare sospetti per la sua ripetitività e nell’ambiente le impressioni sono spesso al limite, circa ciò che potrebbe accadere allo spagnolo e su ciò che gli converrebbe fare.
C’è chi considera che una parte di responsabilità sia della stessa Honda. D’altronde, nelle ultime settimane è avanzata prepotentemente l’ipotesi di una separazione fra la casa di motociclette e il suo pilota per differenze di vedute ma anche di applicazione pratica. Marc Marquez non è un tipico collaudatore, anzi il suo forte è proprio la velocità, la quale non consente di indugiare sui miglioramenti possibili da apportare al mezzo ma soltanto usarlo al massimo delle sue potenzialità.
Ciò l’ha spinto oltre senza valutare le possibili conseguenze e quindi le cadute sono state il risvolto della medaglia. Lo pensa anche l’ex campione del mondo del 1987, Wayne Gardner, secondo il quale Marquez è ben consapevole della superiorità nel talento rispetto ai suoi colleghi e ciò lo motiva ad andare oltre ciò che il mezzo stesso, ovvero la sua Honda, per caratteristiche gli consente di fare.
Marc Marquez, troppe cadute: il suggerimento al pilota è drastico
La soluzione quale potrebbe essere? La proposta di Gardner, intervistato da ‘Motosan’, è decisamente drastica, ancor di più se si considera il livello che il 30enne continua a esprimere anche in correlazione con piloti più giovani e promettenti. Secondo l’ex motociclista Marquez “dovrebbe ritirarsi finché può. Sono un suo fan, ma temo che si farà del male davvero se proverà ancora a tornare”. Evidentemente nel corso del tempo sono cambiate le peculiarità delle moto e potrebbero essere più adatte a piloti in erba che a uno navigato come Marc Marquez per quanto un fuoriclasse.
Considerato che ha già vinto otto campionati del mondo, secondo Wayne Gardner, ad oggi il pensiero principale dello spagnolo dovrebbe essere quello di preservarsi quanto possibile in ottica del futuro e di una vita lontano dalle piste. Ma “Marc è competitivo e continua a girare ogni volta più veloce fino a cadere”. Le attrezzature moderne hanno consentito a Marc Marquez di rialzarsi incolume dopo quasi ogni caduta, mentre ai tempi di Wayne Gardner alcune delle stesse sarebbero costate la carriera se non peggio. Meglio tirare i remi in barca, o meglio i freni, prima che “il corpo si indebolisca e diventi un ciclo di frustrazione”. Marquez ascolterà il consiglio?