Il presidente della Lazio conduce un’altra battaglia dai banchi del Senato. Il suo attacco ai furbetti del decoder
Dal suo ingresso nel calcio, il 18 luglio 2004 è diventato presidente della Lazio, Claudio Lotito non ha mai voluto limitarsi al ruolo di semplice proprietario-spettatore. L’imprenditore ha voluto mettere mani e piedi nelle istituzioni, diventando di fatto un consigliere “perenne” della Figc. Non bastasse il ruolo in Via Allegri, Lotito nell’ultima tornata elettorale è stato eletto in Molise nelle fila di Forza Italia.
Il senatore, uno dei cinque componenti della Commissione della Lega che sta trattando con Dazn, Sky e Mediaset le cifre per il bando dei diritti tv 2024-2029, a Palazzo Madama è intervenuto sul tema della pirateria. Come riportava Repubblica nel giugno 2022, oltre 2,5 milioni di utenti, utilizzano il pezzotto o simili per guardare le partite di calcio. Nel 2021-2022, il danno per le sole partite ammontava a 267 milioni di euro, salendo a 1,7 miliardi se consideriamo serie, film e cinema, insomma tutto l’audiovisivo.
Detto che l’erario di conseguenza non incassa 319 milioni, a livello occupazionale si sono persi circa 9400 posti di lavoro. Di questo ha parlato l’ex presidente della Salernitana, intervenendo in dichiarazione di voto sul ddl per la tutela del diritto d’autore.
Lotito: “Pirateria fenomeno sottovalutato, la mia ricetta”
Parlando in Senato, Lotito ha ribadito la necessità di un intervento normativo che inasprisca le pene e colpisca chi guadagna illecitamente. Da presidente della Lazio, l’onorevole sa benissimo quanto gli introiti da diritti tv siano imprescindibili per i club del nostro campionato. “Il disegno di legge in materia di pirateria è assolutamente necessario per sanzionare sia penalmente che attraverso l’aumento degli importi delle multe la pirateria cinematografica, audiovisiva ed editoriale”, ha sentenziato l’imprenditore.
Lotito ha poi approfondito il discorso, parlando di fatto di una truffa ai danni del diritto d’autore. Avere certezza nell’incassare le multe emesse, consentirebbe poi di investire suddette somme proprio nel settore oggetto del danno. “La pirateria purtroppo è un fenomeno sottovalutato dai fruitori di contenuti illeciti e per questo è importante prevedere, come fa questa legge, campagne di sensibilizzazione e comunicazione che rendano i cittadini più consapevoli della necessità di tutelare la proprietà intellettuale e il diritto d’autore”, ha aggiunto ancora Lotito.
Lotito: la battaglia sui diritti tv
Lotito in aula dimostra di apprezzare il lavoro fatto dalla sua maggioranza, ma ritiene che il provvedimento possa essere migliorato, soprattutto nella parte inerente le sanzioni. “Abbiamo proposto un ordine del giorno vincolante che impegna il governo a varare tempestivamente un decreto legge per l’applicazione di interventi che consentiranno di rendere le disposizioni adottate ancora più efficaci, perentorie e automatiche, senza possibilità discrezionale di alcuno”, ha specificato l’erede di Sergio Cragnotti.
L’intenzione è quella di bloccare il tempo reale domini, link e portali, che consentano la visione abusiva di un prodotto. Insomma, velocità e certezza della pena per non far scappare chi nel calcio ancora investe tanto. Ora la partita si sposta in Lega. Dal 2024, per cinque anni, la serie A spera di incassare almeno 900 milioni a stagione. Altra impresa per il Lotito uomo-ovunque del calcio nostrano.