In Viale della Liberazione una vicenda extra-campo allarma il club e i sostenitori nerazzurri. I dettagli
Diventare e restare proprietario di un top club in serie A non è facile. Il nostro campionato, a differenza soprattutto di Premier e Liga, non è tra i più attrattivi. Chi decide di investire in Italia, sa che dovrà farlo investendo capitali propri o comunque appoggiandosi ad un fondo. Se la società in questione è l’Inter, l’asticella si alza ancora di più. Steven Zhang è diventato numero 1 nerazzurro nel 2018, versando 200 milioni e Erick Thohir.
L’esborso complessivo è stato ovviamente maggiore, ma per restare competitivi, l’imprenditore cinese ha fatto spesso ricorso al debito. A maggio 2024 infatti, scadrà il limite per ripagare il prestito di circa 275 milioni (interessi esclusi) che il fondo Usa, Oaktree, ha elargito all’Inter. Bond la cui scadenza è già stata prorogato, con conseguente rialzo dei tassi di interesse. Di questa somma, l’Inter ha speso solo 126, 75 a maggio 2021 e altri 51 nella stagione appena conclusa. C’è però un altro debito che potrebbe inguaiare l’inquilino di Viale della Liberazione.
I guai arrivano da Hong Kong, il cui tribunale a breve ospiterà una nuova udienza in merito alla causa intentata da China Construction Bank. In ballo c’è una cifra enorme.
Zhang non salda 300 milioni: ipotesi galera per l’imprenditore
La notizia riportata da calcioefinanza.it certo non tranquillizza l’Inter. Lo stesso Tribunale che ha già emesso una pronuncia di condanna per Zhang, quest’ultimo deve saldare oltre 300 milioni alla China Construction Bank, a breve ascolterà Zhang per valutare le ragioni del suo comportamento.
In sostanza, i giudici vogliono capire se l’imprenditore aveva validi motivi per non rifondere il prestito concessogli dall’istituto di credito. In realtà, l’udienza era stata fissata il 10 luglio scorso, quindi c’era stato un rinvio al 21 agosto. In realtà, il 10 luglio era il frutto dell’assenza di Zhang e dei suoi legali all’udienza fissata addirittura per lo scorso 24 aprile.
Come riporta la stessa fonte, il presidente dell’Inter verrà sottoposto al cosiddetto “debtor examination”, “esame del debitore”. A quanto si legge nel dispositivo dei giudici, Zhang sarà “interrogato oralmente per chiedergli se ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza”. In sostanza, Zhang, condannato comunque al pagamento dei suddetti 300 milioni, dovrà dimostrare quale sia il suo reale patrimonio. L’erede di Thohir è tenuto a “produrre qualsiasi libro o documento in suo possesso o potere”, si legge ancora nel dispositivo.
In particolare, l’interrogatorio di Zhang sarà centrato sulla liquidità di Zhang e sui suoi debiti e crediti. Si cercherà di capire come e fino e che punto, Zhang potrà corrispondere la cifra richiesta per attenersi alla sentenza. Come citano i creditori, in caso di insolvenza, come da giurisprudenza, il rischio è quello del carcere fino a tre mesi. Pena che potrebbe essere tramutata in una pesantissima ammenda.