Il presidente biancoceleste non ci sta e alza il muro contro le critiche di immobilismo. La scelta su un top player
Claudio Lotito è diventato presidente della Lazio il 18 luglio 2004. In quasi un ventennio di gestione, l’imprenditore capitolino raramente ha riscosso l’unanimità di consensi. L’imprenditore romano in realtà ha preso una società in enorme difficoltà, la tenacia gli ha consentito di acquistarla senza passare dal Lodo Petrucci. Napoli e Fiorentina infatti hanno cambiato proprietà seppur fallite grazie al provvedimento dell’ex presidente del Coni, attuale numero della Federazione Pallacanestro Italiana.
Lotito invece è riuscito ad ottenere dall’Agenza delle Entrate una dilazione, in ben 23 anni, del debito maturato dalla precedente gestione targata Sergio Cragnotti, cui era seguito un breve interregno targato Capitalia. Lotito di fatto non si accontenta di fare “solo” il presidente della Lazio. A pochi anni dal suo ingresso nel calcio è diventato consigliere Figc, tra i più influenti. Ora è tra i 5 componenti la Commissione della Lega di serie A che sta trattando i diritti tv con Sky, DAZN e Mediaset per il quinquennio 2024-2029.
Il presidente della Lazio è diventato senatore di FI, eletto in Molise, Proprio la recente tornata elettorale per le amministrative regionali, gli ha impedito di concentrarsi sulla Lazio, in particolare sul mercato. Di questo e di altro, ha parlato in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Quella in arrivo potrebbe essere una stagione decisiva per la Lazio. Giunta seconda in campionato, con i soldi della Champions e con un Maurizio Sarri sempre più convinto della scelta capitolina in panchina, la squadra punta a confermarsi in campionato, cercando di ben figurare in Europa. “Ho avuto tanto da fare, adesso mi sto dedicando agli affari della squadra. Ho le idee chiare”, ha sottolineato Lotito. Il senatore ribadisce come i confronti con Sarri siano continui, ma alla fine l’ultima parola spetta sempre a lui. “Decido io e firmo io. Ma su una questione non ci sono dubbi: i giocatori arriveranno”, rimarca con forza l’ex proprietario della Salernitana.
L’imprenditore a chi gli contesta l’immobilismo sul mercato, nega ogni dissidio con l’allenatore. Con Sarri vige “l’armonia”, anche perché ricorda ancora, siamo arrivati secondi, anche al netto della penalizzazione della Juventus.
L’erede di Sergio Cragnotti difende il suo operato e sui bilanci urla. “Di sicuro la Lazio per comprare non ha bisogno di vendere. E questo è importante: non tutti possono farlo, anzi… Lo sa che a settembre avevo già pagato gli stipendi di gennaio”, ha rimarcato il presidente della Lazio.
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