Il calciatore brasiliano in tribunale ha ribadito la sua verità. I dettagli delle sue dichiarazioni sulla presunta violenza
Dani Alves ribadisce con forza la sua innocenza. Il nazionale brasiliano si trova detenuto dal 20 gennaio scorso presso il carcere Brians 2 di Barcellona, accusato di stupro da una ragazza di 23 anni. La presunta violenza sarebbe avvenuta il 30 dicembre scorso in uno dei bagni della discoteca Sutton, noto locale della movida catalana. L’ex juventino, che ha compiuto 40 anni da recluso lo scorso 6 maggio, è difeso da un nutrito staff legale che però non è riuscito a fargli ottenere neanche la libertà condizionata. Secondo il giudice, Alves ha la capacità economica di lasciare la Spagna, senza scontare quindi l’eventuale pena. Anche il tentativo della prima moglie, Dinora Santana, di riportare i figli a Barcellona, iscrivendoli in uno scuola locale, ha convinto il giudice di sorveglianza.
Senza una novità clamorosa, Dani Alves rischia di rimanere in galera fino alla celebrazione del processo. L’imputato paga il fatto di aver ammesso il rapporto con la ragazza solo alla quarta versione, risultando così poco credibile. In Spagna lo stupro è punito fino a 12 anni di reclusione.
Una nuova udienza del processo si è tenuta in questa settimana. Come rivelato da as.com, una parte di quanto accaduto è stato raccolto e raccontato dal programma Código 10, condotto da Nacho Abad. Il format ha diffuso il contenuto delle registrazioni dell’interrogatorio dell’ex Barcellona. “Non è successo niente che non volevamo. L’ho sempre trattata con molto rispetto”, insiste l’imputato che aggiunge come la sua prima intenzione fosse quella di proteggere la seconda moglie, Joana Sanz.
Proprio questa volontà lo avrebbe indotto a mentire nelle prime dichiarazioni rese alla Polizia. L’imputato poi ammette di aver chiamato un cameriere, chiedendogli di invitare la presunta vittima al tavolo numero sei. Secondo il detenuto, la ragazza, nel locale con un’amica e una cugina, avrebbe subito raggiunto il giocatore.
Dani Alves ha raccontato di momenti divertenti con la ragazza, dopo qualche minuto la avrebbe quindi invitato ad andare in bagno, lei avrebbe acconsentito senza alcuna resistenza. “Eravamo uno di fronte all’altro. Mi ha baciato e ha iniziato a togliermi i pantaloni. Mi ha fatto sedere sul water e ha iniziato a farmi una fellatio”, ha specificato ancora il talento della Selecao.
Alves ha poi sottolineato come tutto sia avvenuto con il pieno consenso della sua futura accusatrice. “Gli ho chiesto due volte se gli piaceva e ha detto di sì. È stato quando si è alzata dandomi le spalle e c’è stata penetrazione. Quando ho finito, l’ho presa in braccio e sono corsa fuori. Né nella stanza privata né in bagno, non mi ha mai detto di interrompere qualsiasi azione”, ha aggiunto l’imputato. L’uomo ha quindi rimarcato la piena complicità del “desiderio” in tutto il periodo passato con la ragazza.
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