Dopo una prima fase di stagione alla grande, Jannik Sinner è entrato in crisi e ora è atteso dall’esame Wimbledon: così non va
Le premesse erano diverse e in effetti almeno fino ad aprile erano state anche confermate tutte. Il nuovo corso per Jannik Sinner, alla prima stagione piena con uno staff tecnico diverso rispetto al passato, sembrava pagare.
Una vittoria nell’ATP 250 di Montpellier, le finali a Rotterdam e Miami e le semifinali a Indian Wells e Montecarlo. Tutti risultati che l’hanno portato stabilmente nei primi 10 al mondo raggiungendo il numero 8 nel ranking ATP ad inizio aprile.
Poi però nella testa del campione bolzanino soi è spenta improvvisamente la luce, tra il ritorno di problemi fisici e risultato modesti. L’eliminazione molto presto agli Internazionali di Roma era stata un campanello d’allarme che è suonato ancora più forte al Roland Garros dopo la sconfitta solo al secondo turno contro Altmaier.
E anche l’avvicinamento a Wimbledon non ha funzionato nel migliore dei modi. Il ritiro ad Halle nei quarti di finale è stato solo precauzionale, nessuno ha parlato di nuovi problemi fisici e quindi tutti i tifosi sperano di rivederlo al meglio sull’erba londinese. Ma nessuno in realtà sa quale versione di Sinner arriverà a Londra e cosa ci possiamo aspettare da lui.
Tutto quello che sappiamo della nuova avventura di Jannik Sinner a Wimbledon, su una superficie più amica di quanto si possa pensare, è legato al tabellone.
Sinner è opposto all’argentino Juan Manuel Cerundolo. Il più forte della famiglia argentina è Francisco, ma anche il fratellino, se in giornata, può essere ostacolo duro. Dalla stessa parte del tabellone c’è anche Nole Djokovic che però eventualmente Sinner troverà solo in semifinale.
Ancora una volta parte a fari spenti ma anche con il peso di un pronostico sulle spalle. Perché sulla carta resta il migliore degli azzurri, almeno classifica alla mano e sicuramente ne avremo almeno uno al secondo turno, con il derby Sonego-Berrettini ad aprire. Nessuno però si azzarda a fare pronostici, ma nemmeno paragoni.
Chi conosce molto bene l’ambiente, come Paolo Bertolucci, è anche un po’ stufi di sentire gente che mette in parallelo la carriera attuale di Sinner con quella di Carlos Alcaraz. Come ha ricordato l’ex campione azzurro, oggi commentatore tv, lo spagnolo ha già vinto uno Slam a New York e due Masters 1000, quindi al momento è nettamente avanti.
Ma cosa sta accadendo a Jannik? “Da Montecarlo in poi – ha ammesso Bertolucci a Fanpage.it – ha perso da giocatori inferiori, cosa che prima non accadeva mai. Quando ci sono degli intoppi, dentro sei cupo e questo ti porta ad avere un rendimento inferiore”. Ora c’è Londra, che potrebbe fargli tornare il sorriso.
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