I tifosi bianconeri rischiano di perdere ancora il respiro. Da Nyon nessuna buona nuova per la Vecchia Signora
La Juventus ha chiuso la stagione con enorme spreco di energie, soprattutto mentali. Bonucci&Co, tra un processo e l’altro, sul campo sono finiti settimi, ottenendo così l’accesso alla Conference League. Piazzamento che a livello economico aggiunge poco o nulla al bilancio sabaudo che senza la Champions ha visto sfumare circa 50 milioni. Per il nuovo corso quindi, fare mercato sarà ancora più difficile. Da qui la scelta del presidente Gianluca Ferrero di affidarsi ad un mago del mercato, Cristiano Giuntoli. Il dirigente toscano già entro luglio dovrebbe essere liberato da Aurelio De Laurentiis per diventare l’erede di Federico Cherubini. La battaglia extra-campo però, se in Italia è terminata con -10 in classifica e 718.240 euro di multa, in Europa è ancora accesissima.
La Uefa lo scorso 1 dicembre ha aperto un fascicolo d’indagine sulla Juventus per violazione del Financial Fair Play (FFP). Come da nota di Nyon, l’indagine nasce dalla segnalazione Consob e dall’inchiesta Prisma della Procura di Torino.
La UEFA non perdona: cosa rischia la Juve
La Juventus quindi affila la propria difesa per non essere nuovamente affondata da un’ulteriore sanzione, stavolta targata Uefa. Oltre ai bianconeri, terza interessata resta la Fiorentina. In caso di esclusione dalla Conference, a subentrare sarebbe il club di Riocco Commisso. Come scrive La Gazzetta dello Sport, in primo grado Nyon dovrebbe pronunciarsi entro metà luglio. Se all’esito la Continassa volesse appellarsi, si andrebbe direttamente al TAS di Losanna, saltando il tribunale di II grado. Il motivo? Il sorteggio dei playoff di Conference si terranno il 7 agosto, il nome delle partecipanti va reso noto al massimo a inizio agosto.
Come già illustrato, il fascicolo di dicembre riguarda violazioni potenziali del FFP. Rispetto alla procedura, come scrive calcioefinanza.it, l’interlocuzione tra i legali bianconeri e la Uefa procede da tempo. Durante il dibattimento i difensori potranno avere un contatto diretto con i giudici. Una volta prodotta la decisione preliminare dell’organo di I grado, lo staff legale bianconero potrà opporsi e proporre modifiche. Esaurita questa fase, ci sarà il dispositivo finale del Collegio.
A settembre però, la Juventus, proprio per lo stesso motivo, aveva siglato con la Uefa un settlement agreement (SA). I giudici di I grado della Uefa dovranno anche verificare se i dati comunicati per firmare il SA fossero veri o meno. Quindi, il rischio che la Juventus subisca un’altra pena è tutt’altro che marginale. Come scrive ancora la stessa fonte, “se il giudice dovesse considerare molto gravi le violazioni, potrebbe dichiarare nullo il settlement”.
A quel punto, il giudice di I grado non tratterebbe la nuova sanzione, ma la sua pronuncia di I grado sarebbe esecutiva, salvo ricorso al TAS, come detto in precedenza. Tra le ipotesi maggiormente circolanti, quella della rinuncia della Juve alle Coppe Europee, ma solo per un anno. Se l’esclusione fosse più lunga, allora i legali della Continassa adirebbero il TAS.