Al ricchissimo club della Saudi Pro League non è bastato presentare un’offerta da capogiro per l’attaccante: la trattativa salta
L’apripista, per lo meno relativamente agli ultimi tempi, è stato Cristiano Ronaldo. Il suo multi milionario trasferimento – in termini d’ingaggio netto percepito dal portoghese all’Al-Nassr – ha aperto la strada ad altri possibili colpi top nel campionato saudita. Non solo di profili arrivati a fine carriera, per quanto ancora validissimi – Karim Benzema ad esempio, che ha ufficializzato il passaggio all’Al-Ittihad – ma anche di calciatori nel pieno della maturità calcistica, come William Carvalho. Il titolarissimo del Betis, 31 anni e un contratto con gli andalusi fino al 2026, ha sostanzialmente accettato il passaggio nel club di CR7. Ma altri big, anche provenienti dalla Serie A, sono stati oggetto di forte interesse da parte degli sceicchi.
L’Al-Hilal infatti, non resta a guardare. Dopo aver incassato i colpi delle due rivali, il club che ha sfidato, senza successo, il Real Madrid nell’ultima finale del Mondiale per Club ha pensato ad un certo Romelu Lukaku per i prossimi due anni. Al belga era stata già recapitata una prima offerta da 20 milioni all’anno, salita poi a 25 per due anni. Un totale di 50 milioni d’ingaggio per convincere Big Rom a portare i ‘suoi talenti’ – per citare una storica frase di LeBron James – nella Saudi Pro League. Nulla da fare, tutto si è arenato. I motivi però non sarebbero solo legati all’ancor scarsa competitività della Lega saudita.
Ingaggio da capogiro e commissione alle stelle: Lukaku fa saltare tutto
Secondo quanto riferito da Footmercato.net, portale esperto di trattative internazionali, l’affare tra l’attaccante belga e la società araba è saltato proprio per problemi… di soldi. Già, perché l’entourage del calciatore aveva chiesto qualcosa come 10 milioni di euro di commissioni per chiudere la trattativa. Ma non solo. I dirigenti del club sono caduti dalla sedia quando hanno ascoltato la vera richiesta economica, in termini d’ingaggio, che Big Rom avrebbe avanzato.
90 milioni di stipendio annuo. Questa la condizione, difficilmente accettabile per usare un eufemismo, che l’attaccante ancora di proprietà Chelsea avrebbe posto. Ovviamente, siamo nel campo delle provocazioni. Un modo plateale per far capire come e quanto il giocatore non sia affatto interessato, ancora nel pieno della carriera, a trasferirsi in Arabia Saudita.
Con 30 appena compiuti, il belga si sente ancora di poter dare il suo contributo in un top campionato d’Europa. Le rivincite, nei confronti di chi lo ha criticato per la sua imprecisione in zona gol negli appuntamenti che contano, vanno consumate in Italia. O in Premier. Preferibilmente in Champions League. Ma comunque lontano da una lega ancora troppo ai margini del calcio che conta.
