Manca poco all’inizio dei Mondiali Femminili, tuttavia, la FIFA non è contenta del comportamento delle TV italiane
Il 20 luglio partirà ufficialmente il Campionato Mondiale Femminile in Nuova Zelanda e Australia. Tuttavia, a meno di due mesi dal suo inizio la trasmissione dell’evento, il comportamento delle televisioni italiane scatena l’indignazione della FIFA.
Il calcio femminile sta conquistando il cuore di diversi appassionati dello sport anche in Italia, ma il numero di seguaci resta di gran lunga inferiore a quello maschile. Dal 2022 le calciatrici di Serie A sono ufficialmente riconosciute come professioniste. Tuttavia, stando a una ricerca condotta da Human Highway, su richiesta di Ebay, un italiano su quattro cercherebbe di dissuadere la propria figlia dall’intraprendere il lavoro di calciatrice per pausa della possibile discriminazione.
In Italia, il 40% della popolazione identifica il calcio come uno sport più “maschile”. Ciononostante, le indagini condotte dal Centro Studi della Figc mostrano un forte aumento delle calciatrici tesserate rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, c’è ancora una grossa differenza salariale tra donne e uomini, in particolare per top player, ma questo non si verifica solo il Belpaese.
La FIFA indignata per le cifre offerte per il Mondiale
Stipendi più bassi, ma non solo. Difatti, nonostante il Campionato Mondiale di calcio femminile del 2019 sia stato seguito da milioni di italiani, grazie alla trasmissione delle gare sui canali della Rai e di Sky, l’offerta per l’acquisizione dei diritti televisivi quest’anno è stata di molto inferiore a quella presentata dalle emittenti presenti nel Belpaese per Qatar 2022. Come riporta The Telegraph, le tv italiane hanno presentato offerte che equivalgono al 1% di quelle avanzate per per la competizione maschile. Un atteggiamento che ha indignato la FIFA. Nel corso degli scorsi giorni anche il presidente Gianni Infantino si è esposto sulla questione ai microfoni di Rai Gr Parlamento: “Non chiediamo che venga pagato quanto quello maschile ma che si rispettino le donne che fanno questo sport”.
Difatti, come riporta la Gazzetta dello Sport, solamente domenica 4 giugno è stato raggiunto un accordo per la trasmissione della competizione in Italia, probabilmente sulla Rai. A supporto del calcio femminile si sono schierati anche ex giocatori come Fabio Cannavaro e Marco Materazzi. Tuttavia, nel resto d’Europa la situazione non risulta ancora chiara. Difatti, nonostante l’enorme seguito avuto per la finale degli Europei femminili a Wembley, la Germania ha offerto, stando a Kicker, “solamente” 3 milioni. Dunque, meno del 3% rispetto a quanto fatto per gli ultimi due mondiali maschile. Infine, nemmeno con le emittenti spagnole e britanniche hanno soddisfatto i requisiti della FIFA.
Negli scorsi giorni i ministri dello sport dei paesi in questione hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui hanno manifestato la propria speranza nel raggiungimento di un accordo in tempi brevi. Quindi, agli appassionati non resta che incrociare le dita attendere per scoprire se potranno gustarsi il Mondiale in Nuova Zelanda e Austria.