Dopo la penalizzazione del meno dieci in classifica, i bianconeri dovranno affrontare l’ennesimo deficit in bilancio per la mancata qualificazione alle coppe
Resta soltanto una gara in programma per completare tutti e trentotto gli impegni del calendario di questa stagione di Serie A. Un campionato sorprendente sotto tanti punti di vista, sia positivi che negativi.
Dal Napoli eletto Campione d’Italia con diversi turni d’anticipo per la terza volta nella sua storia, sino alle disgrazie vissute per tanti mesi dalla Juventus. Tutto ha avuto inizio con le voci di un possibile stravolgimento societario per presunte infrazioni sulle plusvalenze generate sul mercato nelle annate precedenti, tanto che di lì a poco è seguita la decisione da parte del vecchio Consiglio di Amministrazione di sciogliersi per essere rifondato ex novo.
Ciascuna delle figure coinvolte, dall’ex presidente Andrea Agnelli al direttore sportivo Fabio Paratici passando per l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, sono state chiamate innanzi alla Giustizia Sportiva la quale dopo alcuni accertamenti ha rilevato l’incorrettezza del loro operato e ha deliberato la diffida prolungata su base mensile a seconda dei singoli casi.
Quel che tuttavia non ha fatto per nulla piacere ai tifosi bianconeri è stata la penalizzazione di quindici punti affibbiata agli uomini di Massimiliano Allegri, poi revocata ed infine confermata con sconto a meno dieci. Questa situazione particolarmente precaria non è comunque bastata al gruppo per fungere da sprono e tentare il tutto per tutto nella speranza di conquistare comunque un posto di prestigio nelle prossime edizioni delle Coppe Europee.
Coi risultati sportivi che non hanno affatto accompagnato la fase finale di questa stagione, la Juventus dovrà dunque mettere in conto almeno altri 80 milioni di euro di mancati introiti – come raccontato anche dal giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’, Marco Bellinazzo – derivanti proprio dalla partecipazione alla prossima Champions League, nello specifico.
Un netto calo sui bilanci rispetto al passato, laddove al contrario non si era mai fallito uno step tanto essenziale per un club vincente come quello della ‘Vecchia Signora’ anche in chiave mercato. Per smorzare la botta, la nuova società dovrà operare con intelligenza coi trasferimenti trattenendo quanti più profili di spessore possibile. Mentre sarà necessario, come sperano anche gli stessi tifosi, liberare dietro monetizzazione tutti gli esuberi che faranno rientro in organico dopo i rispettivi prestiti: dal flop Arthur a Zakaria, passando per Kulusevski e la beffa McKennie.
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