Le vicende legate alla Juventus per quanto concerne la giustizia sportiva fanno discutere: attacco frontale alle istituzioni calcistiche
La conclusione della stagione calcistica si avvicina, con la progressiva emissione dei verdetti in tutte le competizioni. Mancano ancora appuntamenti fondamentali, ma per qualcuno l’annata può già andare in archivio come disastrosa, come nel caso della Juventus.
Per i bianconeri, la valutazione ovviamente va oltre quanto emerso dal campo. Le critiche ad Allegri e ai suoi per aver tenuto un rendimento al di sotto delle attese sono ovvie e motivate, ma bisogna anche tener conto, per forza, di quanto accaduto al club fuori dal terreno di gioco. Il -10 ricevuto dalla Corte d’Appello Federale per il caso plusvalenze condanna la Juventus a rimanere fuori dalla prossima edizione della Champions League. E i guai, come sappiamo, potrebbero non essere finiti qui.
I bianconeri sono attesi infatti anche dal processo relativo alla manovra stipendi, che chiama in causa la società in maniera almeno altrettanto grave. E’ possibile dunque una ulteriore stangata in classifica, per non parlare di quello che potrebbe avvenire sul fronte Uefa, con l’organo centrale del calcio europeo che potrebbe ulteriormente intervenire sanzionando i piemontesi con l’esclusione per uno o più anni dalle coppe internazionali, per le violazioni del Fair Play Finanziario.
La Juventus trova un ‘alleato’: “Non è normale, così si falsa tutto”
Di sicuro, la gestione da parte della giustizia sportiva di tutta la situazione non è stata inappuntabile e ha scatenato non poche polemiche. Dopo aver tenuto botta per mesi, al termine della gara di Empoli Massimiliano Allegri è sbottato, parlando di ‘stillicidio’ in relazione al trattamento subito dai suoi, rimasti a lungo in una situazione di incertezza che ha finito inevitabilmente per condizionarli. E il livornese ha trovato sponda in qualcuno che ha condiviso le sue argomentazioni.
Su TV Play è intervenuto Fulvio Collovati, apprezzato commentatore sportivo e, da giocatore, campione del mondo con la Nazionale nel 1982. A suo parere, sono stati commessi errori gravi da parte della giustizia sportiva: “E’ una vicenda di uno squallore unico, non ci si può pronunciare su certe questioni dieci minuti prima di una partita – ha spiegato – Si è trattato di uno stillicidio e lo avrei detto per qualsiasi squadra fosse stata coinvolta. Non è normale passare da 15 punti a 12, poi 10, eccetera, di penalizzazione, così si finisce per falsare tutto. Ha ragione Mourinho“. Il tutto non assolve i bianconeri: “Non sono certo un giudice – conclude – Ma una punizione non andava data ora”.
