Una sorpresa per gli occhi, l’opera ingegneristica è ormai entrata nella fase terminale della costruzione
Anche l’universo sportivo evolve come tanti altri aspetti della vita. Nel mondo calcistico, in particolare, il progresso tecnologico segue quello organizzativo, strutturale e qualitativo di staff e giocatori. E così se da una parte gli stessi protagonisti delle squadre del cuore possono accrescere il proprio potenziale, hanno anche modo di esprimerlo in strutture altrettanto all’avanguardia.
Sulla base di queste considerazioni, molti club hanno iniziato a privatizzare i propri impianti ammodernandoli sulla scia delle vecchie fondamenta. Oppure, nei casi più estremi, costruendone di nuovi. Così è stato anche nella capitale spagnola di Madrid ove da qualche anno è stato lanciato un ambizioso progetto, etichettato come lo stadio più moderno al mondo.
Si tratta del nuovissimo progetto costruttivo ormai giunto alla sua fase terminale del nuovo Santiago Bernabeu, stadio multifunzione destinato ad ospitare le partite casalinghe del Real Madrid di cui il club sarà proprietario unico. Negli scorsi mesi l’operatività dei tecnici, gli operai e gli ingegneri alle presi con i lavori di costruzione ha subito una rapida accelerata, così come lievitati sono i costi complessivi generati.
L’Assemblea dei Soci del club madrileno ha infatti stanziato ulteriori 174 milioni di euro in aggiunta ai 400 milioni previsti inizialmente, per un totale stimato complessivo di almeno 800 milioni di euro dilazionati in 35 anni di servizio.
Quel che però fa realmente drizzare le orecchie degli appassionati non sono tanto i costi operativi, dei quali bene o male si è fatto l’abitudine al crescere delle superpotenze economiche internazionali. Il nuovo Santiago Bernabeu è un concentrato di alta tecnologia, efficienza energetica e duttilità senza precedenti. Un impianto stellare, riservato in esclusiva ad una delle realtà sportive più vincenti della storia.
Anzitutto, la novità più importante è data dal tipo di terreno di gioco utilizzato. Come visibile nel video correlato, esso è suddiviso in veri e propri ‘blocchi’ d’erba retrattili che potranno scorrere al di sotto della superficie fino ad una profondità di 35 metri a mezzo di piani idraulici. Così facendo, quando il terreno non viene utilizzato a scopi sportivi, può essere facilmente manutenuto dagli addetti grazie ad un elaborato sistema sotterraneo di impianti di irrigazione, ossigenazione e dispersione ultravioletta.
Come conseguenza secondaria, la copertura cementizia superiore potrebbe ospitare anche altri scenari non necessariamente legati alla sfera sportiva: dal basket al tennis, passando per concerti ed eventi fieristici di enorme portata. Il tutto fruibile con un livello di visibilità incredibilmente elevato e servizi multifunzionali mai visti prima d’ora, fra cui hotel e centro commerciale esterni. Anche il tetto, dulcis in fundo, sarà richiudibile. Zero probabilità di pioggia dalla stazione meteorologica del Bernabeu, anche se fuori piove per davvero. Letteralmente un mondo a parte.
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