Resta in bilico la sua posizione negli schemi bianconeri nonostante la voglia da parte della dirigenza di continuare con lui, l’addio graverebbe molto sul bilancio
Rivestita di grande fiducia, autostima e speranza su quella che sarebbe potuta essere una stagione positiva all’insegna del raggiungimento di nuovi importanti obiettivi, la Juventus ha attraversato nel corso dell’annata sportiva una sfilza di note negative, abbattenti, depistanti. Esattamente l’opposto del sogno condiviso di rinascita.
Dapprima i risultati maturati nel corso della prima metà di stagione hanno costretto al gruppo bianconero di fare un passo indietro nel proprio cammino europeo. L’esclusione alla fase a gironi di Champions con conseguente discesa in Europa League ha infatti destabilizzato ambiente e tifosi. Anche gli acciacchi fisici e gli infortuni cumulati nel tempo, da Di Maria a Pogba passando per Chiesa e Vlahovic, non hanno supportato l’avanzamento in classifica nel campionato di Serie A.
Eppure ciò che ha davvero diviso in due le masse è stato il tanto discusso caso plusvalenze, a seguito del quale l’ormai ex dirigenza è stata quasi interamente sollevata dai propri incarichi. Raccolte di prove, udienze e processi hanno segnato buona parte della seconda metà di stagione fino ad oggi. Quindi l’arresto improvviso nelle semifinali della seconda competizione europea per importanza contro il Siviglia, per la mazzata finale. Questa Juventus è da ricomporre.
Non soltanto a livello strutturale d’organico, ma prendendo in seria considerazione anche la posizione del tecnico Massimiliano Allegri da sempre fortemente difeso e protetto all’interno delle gerarchie bianconere.
Sebbene nel corso delle passate settimane la dirigenza abbia specificato il fatto che Allegri sia ancora a metà del proprio progetto di riqualificazione, rinforzo e rilancio della Juventus, i risultati hanno inevitabilmente detto il contrario. I tifosi non aspettano altro che un cambio secco, anche in panchina, senza possibilità di riconferma. Una mossa pressoché scontata da completare a fine stagione in vista della fase di preparazione a quella che verrà.
Questo però, fronte casse societarie, non è affatto contemplato. L’esonero anticipato di Allegri apporterebbe ai bilanci uno scivolone in rosso di 43 milioni di euro al lordo, pari ai restanti due anni di contratto ancora in piedi. Verosimilmente dunque la società potrebbe non arrivare ad una conclusione simile a meno di clamorosi ripensamenti ed una rivisitazione ulteriore del progetto bianconero a lungo termine. Chiunque subentrasse, avrebbe comunque da valutare con attenzione tutte le forze presenti in rosa.
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