La sentenza riguardante questo caso di doping ha imposto una squalifica durissima. Una situazione che si spera non potersi ripetere
La tematica del doping nel calcio è sempre stata aspramente discussa. C’è chi parla di maggiore intensificazione dei controlli e chi invece di manica ancora troppo larga verso i trasgressori. La realtà è che effettivamente ad oggi ci sono molti più metodi per rilevare determinante sostanze nell’organismo degli atleti. Questo a prescindere dello sport. Il progresso scientifico ha inevitabilmente portato a delle migliorie soprattutto da questo punto di vista. I metodi di controllo sono molto più accurati, e in generale vi è meno margine di errore.
La Serie A, così come tanti altri campionati, ha sempre avuto a che fare con dei casi del genere. Questa volta però ci si trova in Germania, in un fatto di cronaca che ha letteralmente sconvolto il tifo locale. Nessuno si sarebbe mai aspettato un esito del genere. Men che mai da un giocatore mai stato sotto i riflettori per dei fatti negativi. Certe notizie alle volte vengono apprese proprio nei confronti di coloro che sono meno sospettabili. Ed è per questo che il clamore è così forte. Oltre al tema in sé che storicamente è sempre stato delicato.
Ad essere stata coinvolta è una società storica del calcio tedesco. Si tratta dell’Amburgo, che per tanto tempo ha militato in Bundesliga ad ottimi livelli. Lanciando inoltre giocatori del calibro di Kostic, Jerome Boateng, Van der Vaart e molti altri. Ebbene, anche una società così quotata non è esente da certi casi. Del resto ciò dipende sempre dal singolo giocatore, e non dal contesto in cui casualmente si trova. Pertanto non c’è alcuna correlazione tra club e giocatore. Almeno in questa situazione specifica. Il giocatore in questione era comunque uno dei simboli del team intero.
Vuskovic dell’Amburgo squalificato: ecco perché
Il portale estero Bild ha riportato una notizia circa la squalifica di Mario Vuskovic per doping. Il difensore dell’Amburgo classe 2001 è risultato infatti positivo all’EPO, ovvero un ormone glicoproteico dichiarato per ovvie ragioni sostanza dopante. E dunque soggetta a sanzione in caso di positività.
Il club e il diretto interessato hanno presentato ricorso agli organi competenti, per il momento con scarso successo. L’agenzia nazionale antidoping che opera in Germania vorrebbe infliggere 4 anni di squalifica al giocatore, al netto del ricorso presentato per soli due anni. Per il momento non si sa granché, se non che è l’ennesima gatta da pelare per un club calcistico.