La sensazione in casa Juventus è quella di un regalo di Natale sbagliato, qualcosa di inatteso. La pronuncia del Collegio di Garanzia sembra più una mezza sconfitta
C’era molta fiducia sul dispositivo della Cassazione dello Sport, si credeva ad un accoglimento totale del ricorso con la restituzione definitiva dei 15 punti di penalizzazione. Così non è stato.
Al di là della ostentata sicurezza sulle proprie ragioni, nessun legale dice “perderemo di sicuro il ricorso”, a “illudere” la Juventus era stato anche l’andamento del dibattimento andato in scena il 19 aprile al Foro Italico. A sostenere la causa bianconera e dei suoi tesserati avevano parlato sei avvocati, per l’accusa l’unica voce era stata quella del Procuratore Generale dello Sport, Ugo Taucer. Nel suo intervento aveva infatti aperto uno spiraglio importante sull’entità della penalizzazione. “Temo che riguardo all’articolo 4 applicato alla società, sulla carente motivazione riguardo ai 15 punti di penalizzazione”, aveva affermato il titolare dell’accusa presso il Collegio di Garanzia. Taucer, a sorpresa aveva aggiunto di augurarsi una nuova “rimodulazione” della pena, frase da tutti interpretata come un assist giuridico alla Vecchia Signora.
Plusvalenze ter: corsa sui tempi ma la Juve rischia la Champions
Taucer, nella sua intervento aveva infatti aperto uno spiraglio importante sull’entità della penalizzazione. «Temo che riguardo all’articolo 4 applicato alla società, sulla carente motivazione riguardo ai 15 punti di penalizzazione”, aveva affermato il titolare dell’accusa presso il Collegio di Garanzia. Taucer, a sorpresa aveva aggiunto di augurarsi una nuova “rimodulazione” della pena, frase da tutti interpretata come un assist giuridico alla Vecchia Signora.
Il Collegio di Garanzia, in composizione Sezioni Unite, non ha risposto come la Juventus sperava. Se da un lato la corte presieduta da Gabriella Palmieri Sandulli ha accolto parzialmente l’istanza bianconera, resta il rigetto per quanto riguarda i ricorsi presentati dai tesserati apicali della Continassa. A loro carico resta la violazione dell’articolo 4.1 del Codice di Giustizia Sportiva, quello della lealtà e correttezza.
Nessuno lo dice ad alta voce, ma in casa Juventus temono che il Collegio di Garanzia di fatto abbia lasciato aperto un portone per punire i bianconeri in modo afflittivo. Ovvero, se il processo “ter” sulle plusvalenze finisse entro questa stagione, la Juve potrebbe essere esclusa dalle Coppe, Champions in primis.
Restano infatti le inibizioni a carico di Andrea Agnelli (24 mesi), Fabio Paratici (30), Federico Cherubini (16 mesi) e Maurizio Arrivabene. La Corte d’Appello Federale, in nuova composizione, dovrà partire da questo assunto e resta difficile immaginare che la penalizzazione, seppur ridotta, esca di scena.
Come scrivere anche la Gazzetta dello Sport, “il club risponde per l’operato dei suoi dirigenti apicali (chi ha il potere di firma, sostanzialmente) per responsabilità diretta”. Su questo andranno misurate le sanzioni, ora dipenderà dai tempi di questo nuovo dibattimento. Il Collegio di Garanzia entro 30 giorni dovrà pubblicare le motivazioni, ad esito delle stesse, entro 15 giorni la Figc fisserà la prima udienza del terzo processo sulle plusvalenze.