Artem Dzyuba è il capitano della Russia pronto per un’avventura in Italia, arrivando a parametro zero nel calciomercato. Si guarda anche oltre i propri stretti confini, l’attaccante sarebbe il colpo per rilanciare una squadra in chiara difficoltà.
Calciomercato, Dzyuba pronto a firmare
È stato definito come uno dei calciatori più forti della Russia dopo lo scioglimento del Partito Comunista, e già questo vale una sorta di investitura pesante. La storia di Artem Dzyuba potrebbe incrociare quella di un club in Italia, che nel calciomercato punta ad averlo a costo zero.
Dopo aver rescisso il contratto con l’Adama di Montella, l’attaccante sovietico vuole rituffarsi in campo. Classe 1988, può dare ancora molto e segnare gol sicuramente pesanti, non avrà di certo problemi a giocare in campi pesanti.
Il russo in Italia, parla il ds
Quella dell’attaccante è una storia che va controcorrente, dopo aver anche rifiutato la convocazione da capitano nella sua nazionale. Dzyuba ha parenti in Ucraina e non se l’è sentita di rappresentare recentemente la selezione in questo momento di conflitto.
Calcisticamente però punta a una sfida particolare, per quanto riguarda le squadre di club. Nel calciomercato, l’opzione Dzyuba in Italia è affrontata dal Venezia, specializzata in colpi dall’Est. Come confermato dal ds Alex Menta a Sport24.ru, i lagunari stanno fortemente considerando l’ingaggio del centravanti russo, con la firma che avverrebbe ai primi di gennaio.
Dzyuba a Venezia, le ultime
È una scelta da ponderare bene, pur essendo svincolato arriverebbe quindi tra un mese e mezzo in Serie B. Dovrà rimettersi in forma ma anche valutare bene tutti i pro e i contro, dovendo così giocare in un campionato pressochè sconosciuto, ritrovando però il compagno di nazionale Cheryshev.
Dzyuba in Italia è un colpo importante per il calciomercato, può spostare l’asse dei lagunari invischiati nella lotta per non retrocedere. Il nuovo tecnico Paolo Vanoli ha esperienza internazionale e accoglierebbe ben volentieri, ma teme un po’ per il caratteraccio dell’attaccante, che ha spesso criticato mister con un curriculum vitae anche ben più corposo come Guy Emery e Roberto Mancini, ai tempi dello Zenit.