Il calcio italiano piange la scomparsa di un tecnico tra i più apprezzati, tutti gli sportivi sono in lutto. Una notizia che arriva in mattinata e porta a ricordare quanto fatto sia da calciatore che da allenatore, con successi importanti raggiunti in varie epoche.
Calcio in lutto, addio al mister
Un’altra brutta notizia diventa protagonista. Il calcio italiano è in lutto, la scomparsa del mister addolora e porta in lutto quanti lo hanno apprezzato. Notizia che arriva all’improvviso, come spesso accade nella vita e che diventa un macigno.
Con ogni probabilità, già in Serie A e in Serie B nelle prossime partite sarà osservato un minuto di silenzio, nonché le squadre avranno il lutto al braccio per la scomparsa di Bruno Bolchi, amato e rispettato nel calcio italiano. All’età di 82 anni è scomparsi stamani a Firenze, come riporta Antenna Sud.
Addio a Bruno Bolchi, bandiera interista
Calciatore e poi tecnico, Bruno Bolchi era soprannominato “Maciste” per la sua stazza fisica imponente. Bolchi fu protagonista del calcio italiano, l’Inter è in lutto nel ricordare il capitano dello scudetto del 1962-1963. Erano i tempi di Helenio Herrera e di un calcio in bianco e nero, Bolchi poi proseguì da calciatore ma soprattutto da allenatore.
Era un tecnico preparato ma soprattutto adatto per ogni tipo di circostanza. Sia in caso di promozione che per le salvezze, era un mister capace di tirare sempre fuori il meglio dalle sue squadre.
Il tecnico italiano ricordato da tutti
La scomparsa del mister rende malinconici tutti. Il calcio italiano è in lutto, Bruno Bolchi ha girato praticamente tutta l’Italia da allenatore, lasciando sempre ricordi di umanità nelle varie piazze.
Tante le avventure vissute, quattro le promozioni in Serie A. Intanto con il Bari, addirittura partì dalla Serie C1 per arrivare nella massima serie nell’84-85, poi con il Cesena del 86-87, il Lecce del 92-93 e la Reggina, portata in Serie A nel 98-99 quando subentrò a poche giornate dalla fine a Gustinetti. La sua ultima esperienza in Serie A fu al Messina, nel 2006-07 con una squadra già sul fondo della classifica e presentata così ai tempi: «Il nostro obiettivo è uno solo. Che la gente dica: ma dai, in fondo non giocano così male».