Kylian Mbappè e la Francia andranno al mondiale con uno scontro che fa innervosire anche i tifosi. Diventa così un problema importante quello dell’attaccante francese ora in contrasto netto con la federazione. Per la FFF dopo gli scandali recenti, c’è un’altra grana da dover risolvere.
Polemiche in Francia, Mbappè dice no
Non fosse per il suo immenso talento, sarebbe stato probabilmente già messo al bando dalla selezione francese. Ma, proprio in virtù di ciò, si capisce come in effetti c’è un contrasto bello evidente, con l’impressione che il ragazzo abbia perso proprio la testa.
La nuova polemica per la Francia è proprio tra la federazione e Kylian Mbappè per vestire la maglia della Nazionale. Il potere che sta avendo in mano con il Psg non è trasportabile anche dalle parti di Deschamps e con una FFF pronta a difendere le proprie ragioni.
Cosa è avvenuto con l’attaccante
Sta nascendo un caso abbastanza eclatante, Footmercato ha riportato quanto sta avvendendo. Kylian Mbappè e la Francia sono allo scontro, Deschamps non sa più cosa fare.
Il presidente della federazione Noel Le Graet con le sue dichiarazioni ha aperto il caso: «Non cambierà nulla da qui al Mondiale, che ormai si giocherà tra qualche settimana». Ma cos’è nel mirino? La Francia infatti ha diritti di immagine ben diversi nella sua nazionale rispetto a Kylian Mbappè, che rifiuterà di fare servizi fotografici e altro ancora.
Mbappè, per i tifosi è uno scontro evitabile
L’attaccante francese voleva prendere più tempo per discutere i diritti di immagine, volendo le maggiori royalty e aveva già dimostrato ciò boicottando una iniziativa. Lo scontro tra la Francia e Kylian Mbappè è iniziato, l’attaccante con un suo comunicato stampa aveva anche dato una sua versione dei fatti abbastanza curiosa.
Infatti, ha proprio smentito come in vista del mondiale ci possano essere degli accordi extra sportivi. L’attaccante viaggerà su un pianeta a parte per il marketing, la Francia farà altrettanto e i tifosi sono pronti anche a boicottare l’attaccante, abbandonando gli store. A dimostrazione di come il calcio ormai segua delle regole sempre più lontane dal buon senso sportivo.